domenica 12 settembre 2010

Nikita 1x01 – Pilot


Ed eccoci al secondo nuovo prodotto targato Cw per questa stagione televisiva. Beh, definirlo nuovo è esagerato perché si  tratta di un ennesimo remake (perché il fallimento di Merlose Place non è bastato), basato sull’omonino telefilm del  1997 con Peta Wilson che a sua volta riprendeva il film del 1990. Come ogni pilota di ultima generazione la puntata viene aperta con un voice over molto breve della protagonista stessa che ci  spiega in soldoni quello che sarà il punto focale della serie: la vendetta verso una organizzazione governativa chiamata The Division. La scena si sposta in un luogo non ben identificato dove è in corso una rapina compiuta da due tizi mascherati, che sembrano piuttosto inesperti dato che mentre il primo uccide durante uno scontro uno dei presenti, il secondo non riesce a fuggire a causa di una maldestra caduta e viene catturato dalla polizia. Subito scopriamo che in realtà si trattava di una giovane ragazza, Alex, che viene arrestata e portata in carcere, mentre un misterioso uomo la osserva. Quando Alex si risveglia si ritrova in un altro posto, la base della Division stessa dove Micheal, l’agente che l’ha presa in consegna della galera le spiega come l’organizzazione le stia dando una nuova possibilità: per il mondo lei è morta, ma dovrà lavorare per l’agenzia. E lavorare in questo caso è sinonimo di omicidio, perché la Division non si occupa solo di spionaggio, ma prepara giovani reclute a compiere omicidi su richiesta del capo della divisione stessa, Percy. Nel frattempo Nikita va a casa del padre adottivo, personaggio alquanto inutile, con l’unica funzione di permettere alla protagonista di avere uno sfogo per spiegare la sua storia in tempi brevi allo spettatore: da piccola infatti è stata adottata, ma avendo vissuto in situazioni di abuso è scappata, ha frequentato un brutto giro e ha finito con l’uccidere un uomo. Condannata alla pena di morte, è stata salvata dalla Division che ha fatto di lei una abile assassina, la migliore, fino a quando lei non si è innamorata e l’agenzia ha ucciso il fidanzato dato che la prima regola è quella di non avere legami affettivi con il mondo esterno. Quindi ora Nikita dopo essere fuggita sei anni fa, è riapparsa per abbattere la Division ed impedire ad altre giovani donne di fare la sua stessa fine. La puntata prosegue con il salvataggio da parte di Nikita di un importante uomo politico africano, che la Division voleva assassinare prima di un suo discorso alle Nazioni Unite, dopo aver ricevuto una soffiata da un misterioso contatto all’interno dell’agenzia. Alla fine, Nikita si ritrova faccia a faccia con Percy, il suo vecchio capo, giurando vendetta e ponendo le basi per la storyline che ci accompagnerà per l’intera serie; inoltre scopriamo nell’ultima scena che il contatto all’interno non è altro che Alex: infatti la rapina era solo una messa in scena, per facilitarne la cattura e il suo reclutamento organizzata da Alex e Nikita stessa che alla fine vediamo guardare la maschera da maiale con cui si era aperta la puntata. L’episodio di per se non è affatto male, discretamente girato e recitato da un gruppo di attori tra i quali spicca la protagonista, Maggie Q perfettamente credibile nel ruolo di una bellissima assassina;  inoltre abbiamo altri volti noti agli appassionati di tv show e cioè Shane West, visto in E.R., Lyndsy Fonseca apparsa in How I Met Your Mother come figlia di Ted, e in Desperate Housewives nel ruolo della figlia di Katherine e infine Melinda Clarke, l’indimenticabile Julie Cooper di The O.C. Io non ho visto la serie originale quindi mi è difficile fare paragoni, ma non ci vuole un genio per notare la somiglianza abbastanza pesante con Alias che rende la puntata qualcosa di già visto, e anche nel dettaglio. A quanto pare in America la sete di vendetta contro l’organizzazione criminale che ti uccide il fidanzato proprio prima del matrimonio va molto di moda. Piuttosto interessante invece è il rapporto che ci viene presentato tra Alex e Nikita: infatti mentre all’inizio sentiamo la protagonista raccontare la sua esperienza, vediamo la giovane vivere quelle stesse scene in quel preciso momento, a far credere come la storia si stia ripetendo. Invece si tratta solo di una farsa, un colpo di scena abbastanza riuscito che spiazza un po’ le cose aprendo nuovi orizzonti.  Spero quindi in un qualcosa di nuovo o almeno di non visto per le prossime puntate perché il materiale di base c’è, e un po’ di originalità sicuro non farebbe male ad un prodotto che tenta di discostarsi dal target medio della rete, obiettivo in parte anche riuscito vedendo gli ascolti di questa puntata, superiori anche a The Vampire Diaries che ne era il traino. Sicuramente non ci troviamo di fronte ad una serie innovativa o rivoluzionaria, ma almeno questa puntata va bene per

Passare 40 minuti

Anzi, il giudizio sarebbe anche migliore se non ci fossero molti elementi già visti, e nulla toglie che possa migliorare nelle prossime puntate

Raven 

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