giovedì 16 settembre 2010

Parenthood 2x01 - I Hear You, I See You

La famiglia Braveman è tornata, e con lei tutti i personaggi che ci hanno fatto appassionare alla prima stagione. Già, perché Parenthood è stata di sicuro una delle rivelazioni della scorsa stagione televisiva statunitense: partita in mid-season a causa di problemi con il cast è stato uno dei pochi telefilm ad essere stato rinnovato per quest’anno. E la serie riprende praticamente da dove eravamo rimasti. Avevamo lasciato Zeek e Camille, i capofamiglia, con i loro problemi matrimoniali, e i loro quattro figli alle prese con diverse situazioni familiari: Adam, il più grande sposato con Kristina, con un figlio, Max, affetto dalla sindrome di Asperger e Haddie, adolescente un po’ trascurata; Sarah che, appena divorziata e senza un soldo torna, a vivere con i genitori assieme ai suoi due figli, Drew ed Amber; Julia, avvocato in carriera sposata con Joel che praticamente è il tipico stereotipo del casalingo disperato, che deve badare alla figlia Sydney, ai “play dates” e alla casa; e infine Crosby, lo spirito libero con paura di impegnarsi, che si è ritrovato ad essere padre di un bambino di 5 anni Jabbar, avuto da Jasmine una avventura di una notte con cui ha messo su una relazione stabile. L’episodio inizia con problemi idraulici a casa Braveman, la tipica americana utilizzare per dare modo ad i personaggi di interagire, e Zeek, da capofamiglia burbero e con la passione per il comando vuole tentare da solo di sistemare il danno, non essendone assolutamente capace. Per questo l’intera famiglia, preoccupata per i danni che inevitabilmente andrà a causare, convince Joel, che ha un passato da costruttore ad aiutarlo, avvertendolo però di lasciar credere a Zeek che è lui a prendere tutte le decisioni. Sarah intanto è alle prese con la difficoltà di trovare un lavoro a 38 anni, senza praticamente esperienza, e con solo una spiccata creatività che viene usata quando, parlando con Adam, gli da una idea che quest’ultimo sfrutterà a lavoro, e ricevendo così alla fine un’offerta di lavoro. Julia intanto è alle prese con la curiosità della piccola Sydney su come nascano i bambini ( argomento molto in voga questi giorni) e, tra una spiegazione un po’ imbarazzante di cosa sia un pene, una vagina e lo sperma, che è decisamente da vedere per quanto può risultare esilarante, decide che è arrivato il momento di avere un altro bambino, nonostante la riluttanza di Joel. Crosby invece si trova ad avere una relazione a distanza con Jasmine e Jabbar che si sono trasferiti a New York e si tengono in contatto via internet; molto divertente è la scena in cui i due tentano di fare Skype-sesso e la connessione cade. Adam, oltre ad essere molto impegnato a lavoro, si trova a dover vivere crisi familiari dovute in parte alla malattia di Max, e in parte alle liti tra la moglie e la figlia adolescente. L’episodio è scritto da Jason Katims e si vede. Quello che mi piace di questo telefilm è l’estrema naturalezza con cui vengono raccontate le storie e soprattutto come queste vengano incastrate alla perfezione senza risultare forzate e poco credibili. Il titolo dell’episodio, “I hear you, I see you” è la frase che Zeek, si trova a ripetere durante tutto l’episodio ai vari membri della famiglia, provocando in questi “spavento” e “ilarità” perché nessuno si aspetterebbe da lui un così brusco cambiamento e questo cercare a fondo di ascoltare e vedere chi ha attorno, senza pensare solo a se stesso è un bel cambiamento, giusto e adatto al percorso del personaggio stesso. Prima cerca di ripeterlo alla moglie, non troppo convinto, ma ho adorato come in seguito inizi a pronunciare questa frase davvero credendoci. Prima a Sarah, spronandola a credere di più nei suoi sogni e nelle sue potenzialità, una Sarah, magistralmente interpretata da una Lauren Graham in grande forma, che inizialmente mostra una severa mancanza di autostima per il non essere in grado di trovare un lavoro soddisfacente e per questo non riuscire a dare ai figli quello che vorrebbe, ma che in seguito riesce a trovare il modo di esprimersi, rappresentato dal volere una scrivania tutta per se, per cercare di realizzare materialmente quello che ha in testa; è molto bella la scena finale in cui si commuove perché è riuscita ad ottenere un lavoro, che per quanto semplice e poco retribuito, è solo frutto delle sue capacità. Poi lo ripete a Joel, vedendo in lui grinta e fegato quando, durante la riparazione, mostra un temperamento molto più forte e deciso di quello che tutti, noi spettatori compresi, pensavamo avesse. E questo pone Joel finalmente ad un livello superiore rispetto al semplice marito tuttofare che sta a casa, facendoci vedere come anche lui abbia una voglia di fare un qualcosa di più stimolante. Questo accade proprio mentre sua moglie Julia decide di avere un altro figlio, lasciandolo evidentemente scettico: dalla sua espressione è evidente che lui non voglia restare ancora incastrato per molto in quella vita, nonostante Julia non se ne accorga e sono sicuro che questo a lungo andare provocherà molto scompiglio nella coppia. Quello che forse mi è piaciuto di meno è stato Adam: ok, non ho mai troppo sopportato il personaggio, e Peter Krause non mi è mai stato particolarmente simpatico, ma mi da troppo l’idea di voler essere più di quello che in realtà è e mi spiego meglio: va bene, sappiamo che ha una situazione familiare un po’ complicata, ma il suo voler costantemente cercare di fare tutto contemporaneamente ed esserci per tutti me lo fa risultare abbastanza antipatico. Prima per come usa l’idea di Sarah per salvarsi da una strigliata dal proprio capo, poi per come sembra trattare con superficialità i litigi tra la moglie e la figlia, causati da lezioni di guida non troppo riuscite. Alla fine come al solito sistema le cose, dando un lavoro alla sorella e facendo ragionare la moglie su quanto in realtà lei esageri a “catastrofizzare” le cose, ma ho come l’impressione che questo sua voglia di risolvere ogni problema lo porterà presto a non riuscire più a controllare ciò che ha attorno. In definitiva una buona premiere, non eccellente o al livello di episodi precedenti, forse mi sarei aspettato un pizzico di novità in più, ma ci sarà tempo per vedere come gli autori faranno evolvere le varie storie. Per ora posso ritenermi soddisfatto e assicurarvi che ne vale la pena

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