martedì 5 ottobre 2010

One Tree Hill 8x03 - The Space in Between

Spesso mi chiedo come faccio ancora a guardare questo telefilm, nonostante la piega che ha preso. Se qualcuno volesse pagarmi un consulto neurologico per controllare le mie funzionalità cerebrali, beh, non farebbe male. Ormai non si tratta nemmeno di impiegare 40 minuti della settimana, perché dopo aver visto l’episodio vorresti stringere un patto col diavolo per riavere indietro il tempo perso. Eppure il mio lato masochista non si arrende, e quindi anche voi sarete costretti a subirvi tale resoconto. La puntata inizia come le due precedenti, con quella che ormai sembra essere diventata una abitudine e cioè Haley che scrive a Lucas. Ora, io non vorrei dire, ma ve lo ricordate solo ora dell’esistenza del suo personaggio? Avete passato lo scorso anno senza nemmeno menzionarlo! Capisco anche che volete quasi forzarlo a tornare per questa (ULTIMA VI PREGO) stagione, ma sembra che Haley ormai viva per narrare queste interessantissimi avventure all’unico personaggio sano di mente che è riuscito a fuggire da quell’inferno, facendo anche bene a starvi il più lontano possibile. Che poi, mettiamo caso che nel futuro qualcuno troverà questo diario, cosa penserà di loro? Probabilmente quello che pensiamo tutti, ma come non detto. Comunque, Haley è uscita dal buco nero dello scorso anno, come continua a ripetere, e anzi, vorrebbe anche aiutare altre persone che soffrono di depressione (magari a non bruciare elettrodomestici o mobili), ma ora deve stare vicino a Quinn che si sta riprendendo e che passa l’intera puntata a piangere al capezzale di Clay, risultando più una piattola che una donna distrutta. A quanto pare tutta la famiglia è stata lì a trovarla, ma ovviamente non ci è stato mostrato perché forse il budget era troppo modesto e viene tutto utilizzato dalla storia di Clay. Lui a quanto pare è un fantasma, o boh, qualcosa del genere, che vive in una sorta di limbo dove nessuno lo può vedere. Così inizia a fare quegli stupidi scherzi deficienti alle persone, insultandole anche. E si, quello dovrebbe essere umorismo, chissà che non provino a candidarlo come Miglior Attore Comico ai prossimi Emmy. La sua storia da patetica diventa anche estremamente banale quando incontra un altro tizio, che alla fine dell’episodio scopriamo chiamarsi Will, che vive come lui nel limbo e cerca di spiegargli dove si trovino. Cosa che comunque continua a non essere chiara, al massimo ridicola. Il corpo di Clay comunque sta crollando, va incontro ad una insufficienza multi organo e ha necessariamente bisogno di un trapianto di rene per potersi salvare. Ed ecco che Nathan, paladino del bene si offre volontario. Io non so se gli autori sappiano qualcosa di immunologia dei trapianti, ma le possibilità che i due fossero compatibili erano praticamente quasi pari allo zero. Quindi dobbiamo sopportare mezz’ora di dilemmi morali per nulla: vedere Nathan che sceglie di voler donare l’organo all’amico anche se poi non potrebbe più giocare a basket è davvero patetico. Il voler rendere questo personaggio così dannatamente buonista ha superato proprio il limite: la storia in se non era necessaria, il legame tra i due non può essere così forte, nonostante i due anni passati assieme, e comunque come era evidente è risultato del tutto inutile. Se non forse a farci scoprire che comunque non potrà più giocare a basket a causa di problemi alla schiena. E se pensate che Clay sia vicino alla morte vi sbagliate, sia perché è sempre presente nella sigla, che oggi era davvero di un trash allucinante, sia perché guarda che coincidenza, l’altro spirito muore e il suo rene è compatibile. E questo è non solo non sense gratuito, ma soprattutto banale e talmente prevedibile che nemmeno un neonato poteva avere dubbi sulla risoluzione della storyline. Per quanto riguarda Brooke, lei è sempre vittima delle questioni legali che vanno avanti da ben tre puntate: ma questa volta Victoria si immola per la figlia, si prende tutte le colpe e finisce in prigione per salvare figlia e compagnia. Anche questa svolta eccessivamente buonista, sebbene non del tutto inaspettata, è stata usata forse troppo presto e forse male. Il suo era un personaggio che all’inizio sembrava alterare gli equilibri a cui eravamo abituati, il suo continuo scontro con la figlia non era affatto male. E quindi, come ogni cosa accettabile, è stata eliminata dagli autori, che sembra prendano un premio ogni volta che peggiorano di più la situazione. Così l’intera storia della Clothes Over Bros è terminata: poteva essere usata in maniere decisamente migliore, avere un arco narrativo più importante e avere delle reali ripercussioni su Brooke, cosa che ovviamente non è avvenuta. Se la puntata così fa già abbastanza schifo, abbiamo anche una novità: Mouth che assume il ruolo di fastidiosissima voce fuori campo. Ok che si chiama Bocca, ma già è un personaggio inutile di suo, poi vogliono anche fargli analizzare l’episodio con storie che guarda caso sono sovrapponibili a quelle dei personaggi, rendendo il tutto ancora più ridicolo. L’episodio quindi risulta proseguire l’ondata estremamente negativa dell’anno, aggiungendo un altro squallido a questa serie che ormai non ha più nulla da dare, nemmeno del sano e divertente trash come un tempo.

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