
I fantasmi non vi erano bastati? Tutto il trash d’inizio stagione non è stato sufficiente a farvi abbandonare questa dannata serie? Oggi abbiamo addirittura una bambola voodoo, con tanto di maledizione annessa, e se nemmeno questo vi ha fatto desistere dal guardare l’episodio tenetevi pronti all’attacco con i coriandoli. La puntata inizia come ormai di consuetudine con la solita letterina di Natale a Lucas, che Haley continua a propinarci ogni volta, raccontando di quanto ora si senta utile con il suo volontariato di pronto intervento per depressi, che ora la riconoscono anche tramite il timbro di voce; che passo avanti nella sua carriera. Al centro della scena abbiamo essenzialmente Nathan e Brooke, entrambi costretti a fronteggiare una pesante rinuncia nella loro vita. Il primo, infatti, per i danni alla sua schiena, decide di lasciare il mondo del basket in modo definitivo, facendo preoccupare il piccolo Jamie, memore di quello che era successo tre anni prima. Come però gli farà notare la madre però, questa volta è il padre a lasciare lo sport e non il contrario, e quindi la crisi da alcolista anonimo almeno per questa volta dovrebbe essere scampata. Viene anche evidenziata la sua tendenza a evitare i problemi e rimandare le cose, quando ha paura di dire a Clay che rinuncerà al suo contratto. Questa cosa ovviamente mi suona un po’ strana, perché sembra, da come ne parlano gli altri, una caratteristica del personaggio che dovrebbe essere stata costante, mentre essenzialmente salta fuori oggi non si è ancora capito bene perché. Brooke invece è alle prese con la perdita della sua compagnia, frutto di anni di lavoro, per cercare di risarcire gli investitori fregati da Victoria. E se ho apprezzato questa svolta, perché finalmente gli autori hanno dato alla ragazza una storia per lo meno non banale e un minimo interessante, ho odiato come abbiamo riportato indietro il suo rapporto con la madre. Infatti, quando Brooke la va a trovare nel carcere, la donna la attacca verbalmente accusandola di essere stupida, incompetente e aver buttato tutto per il suo solito buonismo, che lei, come madre, non ha mai sopportato. Ora, è bene fare un salto indietro perché questo sembrava un discorso proveniente dalla quinta stagione quando il rapporto tra le due era ancora burrascoso. Ci abbiamo messo tre anni per sistemarlo, e la stagione scorsa Victoria aveva finalmente ammesso di amare la figlia per quello è, mai per i soldi o la compagnia. E ora ha totalmente cambiato idea? O ha sbattuto la testa in carcere? Oppure ha un tumore incurabile che le altera le funzioni cerebrali? Perché altrimenti io una cosa del genere proprio non me la so spiegare, se non pensando che gli autori abbiano bevuto prima di scrivere la scena. Comunque Brooke, alla fine, dopo essere sfogata per tre secondi netti con Haley, torna in prigione affrontando a testa alta la madre, cosa che in pratica fa ormai da anni, quindi non la spacciassero per una cosa nuova o una maturazione del personaggio, cosa che non è. Alla fine dell’episodio Nathan e Brooke tengono un discorso davanti ai giornalisti, dicendo le STESSE IDENTICHE BATTUTE, frasi fatte banali e poco credibili che chiudono in parte le loro storyline. Ok, abbiamo capito che sono simili, che hanno entrambi genitori stronzi e in prigione, hanno perso il loro scopo di vita, ma lo stesso discorso è eccessivamente troppo. Accanto alle loro storie, abbiamo tutti gli altri personaggi che sono ancora più inutili del solito. Chase e Alex proseguono la loro insulsa storia d’amore (ndr, amore sta per sesso ovviamente), provocando le ire di Mia che gelosa fa una bambola voodoo dell’attrice colpendola ripetutamente. E no, non sto scherzando purtroppo. Il tutto però è usato solo come pretesto per Haley per convincere la cantante ad andare guarda caso a Portland per un concerto della K-100, guarda un po’, sede di un’altra serie CW, Life Unexpected, e quindi ecco servito un inutile cross over di cui parleremo nella prossima recensione. Alex però accetta una nuova parte in un film e così pare dover lasciare Tree Hill e Chase, con nostra grande gioia. Julian è sempre più tappetino, utilizzato ormai solo come pretesto per fare battute poco divertenti sulla sua ormai non più pervenuta sessualità. Inoltre passa le sue giornate a girare con una telecamera cercando un documentario per nulla interessante intitolato “What comes next?” che dovrebbe essere una sorta di spunto per la serie, cercando di mostrare come i nostri eroi debbano iniziare da zero un nuovo percorso. Come se per gli ultimi otto anni non lo avessero mai fatto e avessero giocato a scopone scientifico. E nel girare questo documentario si imbatte nell’inutile vita di Mouth, che letteralmente non sa come passare il tempo ed è protagonista di una imbarazzante scena in cui vuole farsi vedere come uno stallone che usa preservativi extra large, ma facciamo finta di niente. A chiudere tutto abbiamo come al solito i due personaggi più pallosi nella storia della televisione, Clay e Quinn che praticamente passano il tempo a guardarsi e parlare di cose assurde che io mi sono rifiutato di ascoltare, skippando ogni loro scena. Il picco di trash dell’episodio inoltre ci è dato proprio dalla dimissione del ragazzo, accompagnata da un applauso generale di tutto il personale medico dell’ospedale. Una cosa totalmente senza senso, rallegrata anche da un incredibile lancio di coriandoli per festeggiare l’evento, nemmeno fossimo alla sagra della porchetta. Non penso di aver mai visto una scena più imbarazzante in vita mia. Pretendo nei contenuti speciali del dvd che non ho ovviamente intenzione di comprare la spiegazione di questa scena e la qualità di marijuana che l’ha ispirata, perché non vedo una singola motivazione valida per cui dottori e infermieri dovessero fare tale pagliacciata. Comunque alla fine scopriamo che un’agenzia di agenti sportivi sta cercando di mettere le mani sui suoi clienti e così Nathan decide di aiutarlo trovando un nuovo inutile scopo per riempire le prossime puntate e tenersi occupato. La puntata risulta abbastanza noiosa, sempre di scarsa qualità, sempre piena di scene senza un minimo di logica e anche piuttosto assurde. Se non fosse per il risvolto quasi interessante della storia di Brooke sarebbe un completo disastro, ma apprezziamo il tentativo, nonostante si potesse fare molto di meglio. Almeno in teoria, ovviamente.
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