
Se adori una serie televisiva aspetti con ansia Settembre per vedere la premiere di stagione, ma se questa fa letteralmente schifo, rimetti tutte le tue speranze nel secondo episodio. E se anche questo è decisamente bruttino inizi a perdere le speranze, aspettando il terzo senza nemmeno troppe pretese. Per fortuna però questa puntata è un notevole passo avanti rispetto alle precedenti, risultando anche più che guardabile. Iniziamo subito con la morte truculenta della settimana, quando un agente della polizia inizia letteralmente a liquefarsi tessuto dopo tessuto, diventando quindi una sorta di poltiglia appiccicosa da raccogliere con il cucchiaino. Quando Sam e Dean raggiungono il luogo della morte misteriosa, anche un altro agente muore in circostanze poco chiare, avendo una crisi allergica con pustole su tutto il corpo. Così, capendo il legame, i due decidono di andare a parlare con l’agente Colfax, compagno di lavoro dei due deceduti che gli rivela come loro tre abbiano praticamente ucciso un ragazzo, Chris Birch, facendo finta che si trattasse di legittima difesa e pensa quindi che ci sia una sorta di punizione divina contro di loro. E, infatti, subito dopo un branco di locuste gli mangia il cervello. I Winchester, riconoscendo sangue pustole e locuste come segni biblici capiscono che c’è lo zampino degli angeli e quindi invocano Castiel che finalmente torna in scena in una divertente situazione pseudo comica in cui ammette “di avere un legame più profondo con Dean”, al quale ha risposto, più che con Sam (e con questa frase migliaia di fan girl avranno avuti gli occhi a cuore e l’ispirazione per una moltitudine di fanfic). L’angelo rivela come la colpa di quello che sta succedendo sia di un’arma divina, il Bastone di Mosè. Nel Paradiso, infatti, sono custodite molte armi, definite una sorta di “armi nucleari” che sono talmente potenti da poter causare gravi danni all’umanità se cadessero nelle mani sbagliate. Spiega inoltre come nel Paradiso dopo gli eventi dello scorso anno ci sia il caos totale e la presenza di due fazioni opposte: una guidata dall’arcangelo Raffaele e una che gli si oppone. Il primo, infatti, vorrebbe riportare la storia sui binari giusti e far compiere l’Apocalisse sventata e con l’aiuto di queste armi sarebbe in grado di farlo. La ricerca del bastone quindi li porta a casa dei familiari di Chris Birch dove scopriamo che suo fratello minore ha venduto l’anima a un angelo per avere in cambio un pezzo del bastone con cui punire gli assassini del fratello. L’angelo in questione si scoprirà essere Balthazar che ormai è a caccia di anime, perché come dirà, hanno un enorme potenziale racchiuso in esse e al giorno d’oggi sono l’unica risorsa che conta. Ma non sono solo i nostri a cercarlo, dato che anche Raffaele è sulle sue tracce. Alla fine però Balthazar con un’altra arma distrugge il tramite di Raffaello, ma è costretto dai fratelli a restituire l’anima al piccolo Aaron. Allora, se l’episodio da una parte risulta essere sicuramente di livello superiore ai precedenti, riportando personaggi amati come Castiel e tutto il mondo degli angeli presenta comunque a mio parere molti difetti. Prima di tutto il personaggio di Sam, che risulta totalmente fuori controllo. Ok, come afferma nella scena finale è cambiato a causa del periodo passato nell’inferno e questo è più che comprensibile, anche Dean a suo tempo era comunque tornato indietro modificato, ma sembra quasi che gli autori vogliano portarlo troppo al limite. Un conto è andare costantemente a caccia e mettere il lavoro prima di tutto, un altro è restare impassibile davanti alla tortura di un ragazzino innocente che strilla davanti a te, senza suscitarti un minimo di empatia. Per non parlare poi dell’evitabilissima scena iniziale con la prostituta. Non mi piace molto la direzione che ha preso il personaggio, e secondo me non è renderlo stronzo il modo migliore per mostrare le conseguenze del suo sacrificio. Inoltre ho trovato un po’ banale tutta la vicenda di Raffaele: che vuol dire che è un tradizionalista e vuole l’Apocalisse? Non si poteva trovare una motivazione un minimo più interessante e logica che un moralismo del genere? Se andranno avanti con questa storia spero inventeranno dell’altro che non un semplice partito preso. A parte questo ho apprezzato come Dean continui ad essere un modello per Ben, non lasciando quindi la sua storyline chiusa in due puntate. E si, apprezzare Dean è semplice perché resta sempre il personaggio migliore, ironico, divertente e forse il più umano. Non sappiamo ancora chi ha riportato Sam indietro, nemmeno Castiel ne è a conoscenza e questo mi fa sperare in un qualcosa di grande che, tenendo le dita incrociate, dovrebbe giungere prima o poi, anche se magari mi sto illudendo io. Lo stesso Castiel comunque sembra diverso, più distaccato. Come fa notare Balthazar lui ha dato inizio ad una sorta di ribellione degli angeli, essendo stato il primo ad uscire dai binari scritti e dare inizio ad un nuovo capitolo seguendo la sua coscienza. E io voglio più quel Castiel, che rompe le regole, se ne frega e fa quello che ritiene essere più giusto. L’episodio in fin dei conti si lascia guardare, non è fastidioso come i precedenti e serve essenzialmente a passare 40 minuti, anche perché questo show ci aveva abituato a qualcosa di più, e nonostante ci sia un miglioramento rispetto l’inizio dell’anno, non siamo ancora ai livelli che possiamo aspettarci
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