domenica 3 ottobre 2010

The Big Bang Theory 4x02 - The Cruciferous Vegetable Amplification

Essere dei cervelloni ha molti vantaggi: non sei solo capace di risolvere ogni tipo di problema, puoi tentare di rispondere a domande che persone normali non riescono nemmeno a porsi, ma soprattutto puoi determinare il momento in cui morirai. Si, perché l’ultimo lavoro del nostro Sheldon è proprio cercare di stabilire quando scatterà la sua ora: l’idea non solo è interessante, ma diventa estremamente divertente quando nell’anamnesi, oltre ad elencare le malattie familiari aggiunge fattori di rischio quali la “morte dello zio Carl per UDT: ucciso da un tasso”. Come si fa a non collassare davanti ad una battuta del genere? O quando poi ti racconta la scena ridicola della sua morte ( che da sola vale l’intera puntata). Alla fine il nerd stabilisce che morirà tra circa 60 anni, ma se ne dispera perché avrebbe bisogno di un altro po’ di tempo per poter arrivare al giorno in cui l’umanità sarà in grado di trasferire la proprio coscienza nelle macchine, raggiungendo così l’immortalità. Leonard non si scompone nemmeno più di tanto, essendo ormai abituato alle stranezze del suo coinquilino, ma riesce comunque a rimanere stupito quando lui, elencando le cose che non potrà vedere, nomina il canolpo: l’incrocio tra un cane e un polipo. Ora, chi di noi non lo vorrebbe come animale domestico? Deve essere così carino,e poi come si può non amare un animale che è capace di riportare ben otto palline contemporaneamente. Sheldon così inizia a mostrare abitudini differenti, sconvolgendo la sua routine quotidiana, con azioni che servirebbero secondo lui ad allungargli la vita, come ad esempio mangiare verdura al posto della pizza del giovedì sera! Se consideriamo come lui sia da quattro anni patologicamente fissato con le sue abitudini, vederlo cambiare per uno scopo superiore, raggiungere la vita eterna, è qualcosa che rende il personaggio più di un semplice stereotipo, ma inizia a far vedere come sia anche in grado di cambiare il “calendario sheldoniano”,evidenziando quindi una sorta di miglioramento dal passato e di adattamento, cosa che per il personaggio è totalmente nuova. Ma non si tratta solo di applicare una nuova dieta, perché il cervellone vuole anche iniziare a praticare esercizio fisico. E si, pagherei qualsiasi somma per vederlo svolgere una qualsiasi attività che non comporti l’utilizzo di un joystick. Comunque la sua idea diventa quella di andare a correre con Penny, peccato che cada, in maniera molto ridicola e un po’ da stereotipo di una qualsiasi stupida sitcom lo ammetto, per le scale, capendo quindi che il suo corpo è fragile e sempre a rischio. Così decide che è arrivato il momento di rifugiarsi in un luogo sicuro, la sua camera, e di mandare una specie di robot in giro per la città al posto suo. E per robot intendo una televisione che proietta il suo volto in diretta, posta su una specie di mezzo a due ruote (simile a quello che usano i commessi nei supermercati) con appena una maglia totalmente nerd. Seguono quindi numerose scene tutte molto divertenti dove RobotSheldon interagisce con il mondo, come quando non riesce ovviamente ad aprire una porta, o quando in macchina inizia a giocare con Leonard sfruttando lo schermo e proiettando immagini totalmente random tanto per dargli fastidio. Quando però al ristorante dove lavora Penny lo Shelbot incontra uno dei suoi miti, il 16esimo in ordine di importanza, il vero Sheldon vorrebbe farsi autografare un vecchio pc, e mentre quindi esce di casa correndo cade di nuovo dalle scale, rimanendo costretto quindi a stare fermo a letto. Come ogni volta che si fa male, tocca a Penny consolarlo con l’ormai famosa Soft Kitty, peccato che questa volta debba cantarla al robot, in una scena assolutamente esilarante, caratterizzata dalla macchina stessa che sbatte tre volte contro la porta, mimando l’ormai consueto bussare di Sheldon. Per quanto riguarda gli altri personaggi, questi si trovano solamente in secondo piano, con Leonard che continua a pagare le cose a Penny, nonostante non stiano più assieme, e Raj e Wollowits che lo prendono in giro per questo. L’episodio sicuramente risulta più riuscito rispetto al precedente, molto più divertente e sagace, costellato da battute sicuramente superiori. Ovviamente gran parte del merito va a Jim Parson, che non ha vinto un Emmy per caso, capace sempre di portare al meglio l’immagine di uno Sheldon sempre più esagerato ma convincente e credibile. Accantonati un po’ di problemi della premiere, forse un po’ forzata, torniamo agli alti livelli della seconda stagione con scene che per quanto assurde riescono comunque a convincere e a far sbellicare dalle risate. Anche quando vengono utilizzati mezzi un po’ banali come il dolore intestinale che porta a rumori fisiologici in pieno stile Mr. Bean che forse in una sitcom così intelligente potrebbero tranquillamente essere evitati, in quanto la comedy è già divertente di suo e per il suo particolare stile, non ha certo bisogno di “umiliarsi”. A parte questo, fino a quanto ci manterremo su questo livello posso tranquillamente dire che ne vale la pena.

Note:

Le maglie dello Shelbot sono identiche a quelle che porta il vero Sheldon nello schermo, e la prima che indossa è quella di Lanterna Verde, una delle cose più nerd al mondo.

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