domenica 10 ottobre 2010
Life Unexpected 2x04 – Team Rebounded
Chuck 4x02 - Chuck vs. the Suitcase
No Ordinary Family 1x02 - No Ordinary Marriage

Quest’anno in America sono stati lanciati molti nuovi telefilm, molti dei quali però non hanno avuto il successo sperato, portando una rapida cancellazione per alcuni e la sospensione della produzione per altri ancora in onda. Solo pochi show hanno conquistato una considerevole fetta di pubblico e No Ordindary Family è uno di questi, nonostante sia stato posto in uno degli slot forse più competitivi della settimana, dove affronta il programma più visto, NCIS, e quello più seguito dal pubblico commerciale, Glee. Sicuramente non stiamo parlando di un capolavoro, ma di certo il nuovo prodotto targato ABC ha interessanti elementi come dimostra anche questo secondo episodio. Se nel pilota la famiglia Powell aveva scoperto di aver sviluppato straordinari poteri dopo l’incidente aereo, in questa puntata nasce l’esigenza un po’ per tutti e quattro di imparare ad usarli correttamente. Jim infatti, con l’aiuto di George, il suo migliore amico, vuole usare la sua superforza per proteggere la città, cercando quindi di darsi da fare per acciuffare i delinquenti. Purtroppo però non è esperto nel settore, e quindi risulta abbastanza incapace nel ruolo di supereroe non riuscendo nemmeno a fermare un furgone di rapinatori in quanto non è ancora in grado di controllare bene la sua forza e quindi praticamente viene investito. La sua determinazione però gli permetterà comunque di fermare i ladri, anche se non nel più riuscito dei modi. Stephanie intanto tenta di scoprire da dove abbiano avuto origini i loro poteri, e quindi assieme alla sua assistente, vuole studiare l’acqua fluorescente in cui l’aereo era precipitato. I suoi studi non sono dettati solo da una voglia di conoscenza, ma dall’esigenza di capirne la natura per sapere se essi siano transitori, si indeboliscano o possano comportare rischi per la sua famiglia. Non dobbiamo infatti pensare a questo programma come un semplice show con poteri, perché essenzialmente parliamo di una normale famiglia americana che si ritrova a vivere una esperienza nuova e diversa da tutto quello che conosceva. Ed è normale per la donna preoccuparsi per l’incolumità dei figli e soprattutto del marito che non vuole starsene con le mani in mano. Sarà che Julie Benz è una delle persone più adorabili in questo mondo, ma la scena in cui parla a cuore aperto a Jim della paura per la sua incolumità mi è piaciuta molto; è credibile e ci da un po’ il senso di quello che è il telefilm. I due così decidono di non usare i poteri finchè non conosceranno bene la loro origine e le possibili conseguenze. Ma quando l’acqua fluorescente per sbaglio viene mandata in Arizona, Stephanie è costretta ad usarli, come dirà in seguito non per proteggere sconosciuti ma la sua famiglia. Probabilmente lei è il personaggio che preferisco, sia per il suo voler essere sempre all’altezza di tutto, come ricercatrice, come moglie e come madre, quando partecipa all’organizzazione della fiera scolastica regalando momenti piuttosto divertenti con il confronto con le altre normalissime e un po’ sceme madri di quartiere, sia perché rappresenta un po’ il centro stesso della famiglia, dispensando consigli, dando aiuti e risolvendo spesso la situazione. Jim al contrario risulta meno credibile, sebbene sia comprensibile la sua voglia di riscatto per un lavoro che non lo soddisfa a pieno, nel suo ruolo di vigilante. Ma quando George finisce per essere preso in ostaggio dai rapinatori lui deve intervenire, come spiega anche alla moglie, che capisce che in fin dei conti ci sono anche altre persone esterne alla famiglia ad aver bisogno di aiuto. Durante il salvataggio però Jim svela la sua identità all’agente Cho che non la prende eccessivamente bene e minaccia di arrestarlo se interferirà in nuove indagini. Alla fine però l’osservatore, assoldato dal dottor King, il cattivone di stagione (che se non sbaglio si è anche tinto dai tempi di Settimo Cielo) entra in casa dell’agente per sapere cosa sapesse sull’uomo con i poteri della scorsa puntata. Quando lei, mentendo, afferma di essere l’unica a conoscenza delle sue abilità lui sembra ucciderla, anche se io non sono convinto della sua morte dato che era fuori scena e di solito il solo rumore dello sparo è solo una finzione. Poi siamo sempre in uno show Disney, quindi è tutto detto. Per quanto riguarda invece i figli, JJ inizia ad avere, grazie alla sua dote, risultati sorprendenti a scuola facendo quindi insospettire il suo professore di matematica, che non riesce a credere in un così rapido miglioramento senza imbrogli, soprattutto quando il ragazzo utilizza metodi di livello troppo elevato. La sua storia, nonostante risulti un po’ banale, funziona comunque bene nell’episodio perché evidenzia la sua voglia di essere visto con altri occhi dai genitori, capendo però alla fine che il loro orgoglio verso di lui non è proporzionale ai suoi voti a scuola, ma alla persona che è, portando quindi JJ a rivelare loro il suo potere. Daphne invece non riesce a controllare la sua telepatia, avendo quindi sempre la testa piena di pensieri altrui, divenendo costretta a portare tutto il giorno auricolari o a nascondersi in posti poco affollati come la biblioteca. Alla fine però la madre cerca di insegnarle in un modo decisamente banale a controllare la sua abilità, chiudendo quindi la parte più noiosa dell’episodio. Se da una parte molte delle storie sono interessanti ed efficaci, il telefilm presenta comunque alcuni difetti: quello che mi da più fastidio è il voler rappresentare forzatamente i superpoteri, soprattutto quelli di Stephanie e JJ. Ok, abbiamo capito ch lei è superveloce, non c’è l’esigenza di evidenziarlo sempre con quei trashissimi fermo immagine in cui ha i capelli tutti sconvolti o quando in slow motion ogni dettaglio viene risaltato per 30 secondi, mentre tutti quegli schemi colorati in 3D per il ragazzino sono carini le prime volte, ma dopo un po’ iniziano a stufare e a diventare monotoni. Poi non capisco come Stephanie parli praticamente di tutto con la sua assistente che fino a due giorni prima nemmeno calcolava: capisco l’esigenza di darle una spalla per le ricerche, ma il rapporto tra Jim e George è molto più credibile. E il buonismo un po’ generale non risulta molto interessante, nonostante capisco che si tratti per un sempre di uno show per famiglie, ma la scena di Daphne e Stephanie sulla ruota panoramica era inguardaibile A parte questo possiamo dire che la forza dello show è essenzialmente la sua semplicità e il voler mostrare un cambio di vita per una normalissima famiglia che si trova a vivere esperienze nuove. I poteri diventano sono solo un metodo che da ai Powell la possibilità di riavvicinarsi, tornare uniti e superare gli evidenti problemi che c’erano prima dell’incidente. Se poi aggiungiamo l’intenzione degli autori di alzare il livello, aggiungendo nemesi credibili e al loro livello, creando anche molto mistero sull’origine dei loro poteri, che a fine episodio scopriamo non dipendere dall’acqua non possiamo che essere contenti per la realizzazione di un prodotto che sono sicuro supererà gli stereotipi iniziali che lo caratterizzano. Per ora comunque, ne vale la pena.
sabato 9 ottobre 2010
Gossip Girl 4x04 – Touch of Eva
venerdì 8 ottobre 2010
Glee 2x03 – Grilled Cheesus
One Tree Hill 8x04 - We All Fall Down

Incredibile, una puntata di One Tree Hill quest’anno che non inizia con la solita lettera a Lucas! Ma cosa succede, stiamo finalmente arrivando ad una svolta? No perché vedere Nathan che gioca a basket dopo una vita è un inizio davvero migliore e che mi porta ad essere fiducioso. Peccato che dopo un minuto di silenzio ecco partire la voce fuori campo di Haley: “Dear Lucas..”. Ed ecco quindi che torniamo alla cara, solita, vecchia merda di sempre. Recensire le puntate di One Tree Hill è per me davvero divertente, perché al momento, non c’è show più ridicolo da sfottere, soprattutto quando senti Haley chiedersi come sia possibile che le loro vite siano così complicate. Beh, la risposta è piuttosto semplice se pensi che permettete a psicopatici di rapirvi, torturarvi, spararvi, senza considerare l’ultima svolta paranormale. Se poi inizi anche a lavorare in un call center di pronto intervento anti crisi, riuscendo a riconoscere prima la voce di un tuo amico che cercava aiuto e ora si vergognerà a morte per averti detto i suoi fatti personali (che poi io non capisco perché si debba parlare con uno sconosciuto dei fatti tuoi, ma parlane con un amico, la vicina di casa, il barbone più vicino), poi con un maniaco sessuale che vuole sapere come sei vestita e infine come una casalinga disperate per l’afflosciamento del suo sufflè non ti lamentare che le cose non vanno come le avevi sognata a diciotto anni, quando poi lo show era ancora un programma serio. Io poi pensavo che Victoria in carcere sparisse per un po’, e invece eccola in tutina arancione ad organizzare il rilancio della casa di moda, a avere la sua bitch personale, convinta che una volta uscita di prigione avrà una nominata da far paura. Se dicessi TRASH, risulterei anche fin troppo scontato. E se io mi aspettavo che tutta la storia della frode fiscale fosse terminata la scorsa settimana ammetto di aver sbagliato viste le ripercussioni che stanno per arrivare. Infatti nel negozio di Brooke arriva un tizio random che le mostra la foto della figlia adolescente: questa aveva un sogno , quello di diventare una stilista, ma ora non può andare al college perché il padre ha investito tutti i soldi nella Clothes over Bros, perdendo quindi l’intero capitale. E come lui ci sono altre centinaia di persone che avevano investito soldi per ritrovarsi con nulla in mano. Brooke quindi è molto colpita dalla vicenda, sentendosi in colpa perché tutte quelle persone avevano creduto in lei, facendole pensare non solo di vendere la compagnia per ripagare gli investitori, ma anche di usare il suo patrimonio personale, ritrovandosi così senza un soldo. E non è che possa contare più di tanto di Julian che passa l’episodio a filmare gente a caso come uno stalker, comprare composizioni di fiori e portare la ragazza in un pacchianissimo castello dove vorrebbe celebrare il loro matrimonio. Se la storia forse risulta essere un po’ banale, facendo leva sui soliti sensi di colpa di Brooke risulta almeno essere un passo avanti rispetto al nulla, quindi nonostante la mancanza di originalità almeno apprezziamo che sia stato fatto qualcosa. Nathan invece decide di lasciar il mondo del basket (e con questa decisione diciamo che metà del mondo di OTH viene a crollare dato che lo sport era stato sempre in primo piano, e fino a quando era stato sfruttato, lo show era ben diverso) a causa dei problemi alla schiena e in parte perché vuole s tare più vicino alla sua famiglia che effettivamente attraverso un brutto periodo. Ok, capisco la situazione, però cavolo, hai rotto le scatole quattro anni con il basket al liceo, poi finisci su una sedia a rotelle e ci metti altri due anni a rialzarti per tornare a giocare a basket, per non parlare di quell’orribile sport di cui non ricordo il nome e ora ti vuoi arrendere così velocemente? Con tutto l’affetto possibile per il personaggio, ma qui perde davvero molti punti. Non è commentabile poi tutta la storia tra Chase e Alex: loro passano il loro tempo a giocare a golf, già, siamo passati dai campionati nazionali di basket a una zoccoletta che colpisce palle senza mutande. Le loro scene sono patetiche, imbarazzanti ed inutili, per non parlare poi dei discorsi, così interessanti che nel mentre ho fatto la lavatrice e pulito la camera. E nonostante non abbia sentito mezza parola, non penso di essermi perso molto perché comunque alla fine si baciano, quindi presumo sia stato qualche discorsone romantico sull’amore e bla bla bla. La nostra coppia di depressi preferiti invece fa quello che ormai fa in ogni episodio. Già perché Clay e Quinn, dopo la loro esperienza extra corporea passano il tempo a guardarsi, piangere, giurarsi amore eterno e cretinate del genere. Che poi io non ho ancora capito se loro si ricordino dei loro viaggi nel limbo e del sesso da fantasmi nell’oceano, ma penso che mi porterò questo dubbio atroce nella tomba. L’episodio si conclude con Haley che finalmente riceva una telefonata interessante da una persona che sembra davvero depressa e lei ovviamente è felice come una Pasqua perché si sente utile, fregandosene poi se dall’altra parte è già pronta una lametta e con Nathan che pulisce la macchie di sangue nella casa dell’amico, forse in una scena che dovrebbe far capire come lui ora abbia accettato le sue responsabilità da protagonista e si faccia carico dei problemi degli altri. Peccato che a me al massimo dava l’idea di una sguattera, nemmeno troppo brava se vogliamo dirla tutta. Ok l’episodio è leggermente migliore dei precedenti, almeno qui succede qualcosa e non abbiamo fantasmi o cani divoratori di organi da trapiantare. Anzi, abbiamo anche quelle che sembrano nuove storyline, che sappiamo verranno rovinate nel giro di due puntata, ma apprezziamo il tentativo. Peccato che il tutto resta ‘Na merda, risultato migliore rispetto al solito forse dovuto all’assenza di Mouth, Jamie e il bidone dell’immondizia che ha mangiato durante l’estate e che lo rende così obeso e Cheester, il suo adorabile coniglio sovrappeso.
Private Practice 4x02 - Short Cuts

Cambiamenti. Questo è il tema dell’episodio di oggi, un tema a quanto pare molto caro agli sceneggiatori americani dato che lo inseriscono almeno una volta all’anno nel telefilm in maniera palese. E se da una parte non sono molto d’accordo con l’idea di sviluppare puntata su questo argomento, dato che la lunga serialità di un tv show dovrebbe permettere di far notare i cambiamenti dei personaggi in maniera più indiretta e meno scontata, devo ammettere che a volte viene trattato in maniera originale. Dobbiamo ricordarci però che in Private Practice anche la storia più banale viene raccontata attraverso casi di estremo trash. L’episodio vede tre filoni narrativi ben distinti. Da una parte infatti abbiamo la morbosa amicizia tra Violet e Cooper che ovviamente finisce con il dare fastidio ad i rispettivi compagni, forse un po’ gelosi di questo rapporto, ma in fondo chi non lo sarebbe? I Margarita del lunedì sera, le lunghe telefonate giornaliere, le passeggiate per spettegolare sono in effetti un po’ eccessive e tendono a superare quei limiti che anche la più grande amicizia dovrebbe avere, almeno per rispetto dei proprio compagni. Quando poi Cooper entra in casa della coppia, trovandoli a fare sesso il rapporto tra lui e Pete si incrina. E non solo sul piano personale, ma anche su quello lavorativo perché in PP non c’è singolo caso che non sia ad uso e consumo delle storie personali: i due, infatti, hanno in cura un bambino affetto da autismo e la madre che soffre di emicrania a causa della stressante situazione del figlio. Quando però lei inizia a dargli la marijuana che Pete le aveva prescritto come apporto terapeutico ai suoi dolori la situazione degenera e nonostante in un primo momento il ragazzo sembra essere più tranquillo, in seguito alla soppressione della somministrazione della droga entra in crisi di astinenza e viene ricoverato in ospedale. Pete e Cooper, già tesi per questioni private, tendono a scontrarsi con le loro posizioni contrastanti rispetto alla strategia più utili per curare il bambino fino a quando non si rendono entrambi conto che il comportamento di Sydney, la madre, aveva superato il limite e quindi la denunciano alla polizia allontanandola quindi dal figlio. Sebbene la loro storia sia abbastanza noiosa, serve a far capire quali dovrebbero essere i limiti tra due BFF, non solo per rispetto verso le rispettive metà, ma anche per mantenere quei limiti che per quanto due persone siano legate, restano pur sempre amiche. Alla fine Violet e Cooper trovano un accordo, cercando di trovare un equilibrio tra il loro rapporto e il cambiamento che li ha appena investiti. In questo modo però ho avuto l’impressione che si voglia dare l’idea di una loro autolimitazione, quando in realtà dovrebbe semplicemente essere un normale processo di crescita. Non dico che debbano allontanarsi, ma è inevitabile che quando si è, o ci si sta per sposare le cose cambino leggermente. E le amicizie morbose sono abbastanza deleterie. Charlotte intanto è occupata con un caso che finalmente la vede protagonista in quanto deve eseguire un cambio di sesso su una transessuale che, superato l’anno richiesto dalla legge, è pronta a farsi asportare il pene. Per accedere all’operazione però Jane deve avere l’approvazione di un secondo psichiatra, in questo caso Sheldon, che però vede in lei più una sorta di auto convincimento che una reale convinzione. Ci si chiede quindi quali siano le reali conseguenze di un cambio di sesso e quali possano essere le motivazioni che portino a tale scelta. Jane sa di sentirsi inadeguata nel suo corpo maschile, ed è convinta che l’unica soluzione sia la rimozione dell’organo sessuale, ma Sheldon, vedendo anche come lei in passato abbia tentato il suicidio, capisce che prima di compiere un passo così importante, lei dovrebbe risolvere i problemi con se stessa dato che un taglio non può semplicemente cambiare quello che lei ha provato per anni. Ho apprezzato molto il comportamento dei due medici, in quanto entrambi cercano di aiutare la paziente, anche se in modi differenti. E ho adorato Charlotte che si mostra così vulnerabile prendendo a cuore la situazione di Jane, lasciando vedere quel lato umano che lei stessa sa di nascondere. Al rifiuto dello strizzacervelli di acconsentire all’operazione Jane tenta il suicidio, tagliandosi anche da sola il pene, e rischiando di morire. Ma l’intervento di Charlotte, che aveva capito che qualcosa in lei non andava, la salva e con Sheldon cercheranno di supportarla nel suo difficile percorso. Questa è stata probabilmente la parte migliore dell’episodio, la bionda dottoressa resta sempre il mio personaggio preferito, in quanto è l’unica ad avere le palle ed ad affrontare le cose con determinazione. Infine abbiamo la patetica relazione tra Sam e Addison, che sta totalmente perdendo il suo ruolo da protagonista (non che l’abbia mai ricoperto più di tanto). I due pensano di essere una coppia stabile e vogliono dirlo a Naomi, ma con la morte di William e l’idea della donna di attuare una fusione tra le due cliniche non trovano mai il coraggio di farlo, fino a fine episodio in cui in una scena abbastanza orrenda Addison riesce ad ammettere la relazione. Questa parte ha totalmente affossato la puntata che poteva avere anche momenti interessanti, in quanto il suo rapporto con Naomi è totalmente cambiato da quello che almeno sulla carta doveva essere. Questa grande amicizia almeno secondo il mio parere non c’è mai stata, e il fatto che ora la rossa stia con l’ex marito dell’amica non è certo il miglior modo per ricucire un rapporto che è morto da due stagioni. Il personaggio di Addison risulta sempre meno coerente con quello che era a Seattle, meno deciso, più insicuro e decisamente meno interessante. Tutti i cambiamenti annunciati nell’episodio vengono in fin dei conti risolti banalmente e in maniera piuttosto forzata. I compromessi tra Violet e Cooper, o quelli tra Addison e Naomi sembrano più che altro un voler temporeggiare piuttosto che una soluzione vera e propria. Private Practice resta una seria da guardare per passare 40 minuti, senza troppe pretese e aspettative, se quella di vedere un po’ di sano trash, ma non andrà mai oltre questo.