
Superantural è un telefilm che è sempre stato apprezzato per essere riuscito per anni a portare avanti trame orizzontali sempre ben organizzate, soprattutto tra le varie stagioni. Era evidente ci fosse un progetto dietro che, come aveva detto il creatore stesso, era stato ideato per durare cinque stagioni. In fin dei conti, una volta che hai sconfitto il Diavolo, si quello vero, cosa altro ti resta da fare? Eppure la Cw, visti gli ascolti imbarazzanti delle altre sue creature è riuscita a rinnovarlo per un sesto anno (e Dawn Ostroff afferma già di avere tutta l’intenzione di continuare ancora, facendo crescere in maniera esponenziale l’enorme collera che proviamo verso di lei), nonostate Eric Kripke si sia tirato indietro, passando il timone a Sera Gamble, che nonostante sia presente dall'inizio, almeno vedendo questa premiere, non è assolutamente all’altezza del ruolo. L’episodio inizia un anno dopo la fine della scorsa stagione, e troviamo un Dean ancora piuttosto scosso che si ritrova a vivere un’esistenza piuttosto tranquilla, con Lisa e il piccolo Ben; lavora come carpentiere, ha messo al chiodo fucili e acqua benedetta, gira con un furgoncino familiare e si trova a frequentare i tipici abitanti noiosi di quartieri residenziali. La solita routine viene spezzata quando Dean inizia a notare che c’è qualcosa che non va, trova strani segni sui muri ed è convinto che nella zona ci siano delle persone scomparse. Le vecchie abitudini in fin dei conti non muoiono mai, e per lui, che tiene ancora una pistola sotto il letto, è il momento di tornare a cacciare almeno per mantenere al sicuro quella che può essere definita la sua nuova famiglia. Le ricerche comunque sembrano non dare frutti, fino a quando nel garage compare lui, lo Yellow Eyed Demon. Per fortuna questo momento WTF? dura poco perché arriva subito Sam che inietta nel fratello una strana sostanza bianca, facendogli perdere i sensi. Al suo risveglio, dopo che il minore spiega come Dean sia stato colpito dal veleno di un djinn, inizia il duro confronto tra i due. Come è ben comprensibile Dean non capisce come Sam abbia potuto tenergli nascosto il suo ritorno per un anno intero; questo si giustifica dicendo che in fin dei conti quella che stava vivendo era la vita migliore per Dean, finalmente fuori dal mondo dei cacciatori. Inoltre Sam non agisce da solo, ma con altri tre hunters, suoi lontani parenti tutti radunati da Samuel che molti ricorderanno essere già apparso in passato: infatti è il nonno materno dei Winchester. Anche lui, come Sam, è stato riportato in vita non si ancora da chi/cosa. Nonostante la situazione familiare non sia ancora ben risolta i cacciatori decidono di eliminare i djinn, dopo aver portato Lisa e Ben al sicuro da Bobby e veniamo a sapere che anche quest’ultimo era al corrente del ritorno di Sam. Alla fine abbiamo lo scontro con le creature, ma mentre due vengono eliminate dai fratelli, la terza viene catturata da nonno Samuel a loro insaputa e questo ci spinge a pensare che ci sia ben altro dietro a questa riunione di famiglia. L’episodio si conclude con la scelta di Dean di restare a fianco di Lisa e Ben, e non tornare a cacciare con Sam, ma sappiamo tutti che sarà solo una questione di tempo. L’impressione generale è che Supernatural dovesse finire l’anno scorso, in una stagione che già mostrava parecchi segni di cedimento. A partire dalla sigla, pacchiana come non mai, di un celestino orribile, e dall’assenza del consueto “The road so far” che ormai era diventata un’abitudine, notiamo come ci sia qualcosa che non va. Quello che più mi ha deluso è il comportamento di Sam, che da quando aveva osservato Dean all’esterno della finestra, è sparito per un anno: l’essenza del telefilm sta proprio nel rapporto di dipendenza estrema tra i due fratelli ed è inaccettabile la scelta di nascondere il ritorno dei uno due all’altro, che quindi risulta non solo poco credibile, ma totalmente out of character. Quando due anni prima Dean era morto, Sam stava quasi impazzendo per trovare un modo per salvarlo dalla brace infernale e quindi sapeva benissimo come poteva sentirsi il fratello, essendoci passato lui in prima persona. E non c’è scusa che tenga in questo caso: è stato un errore enorme. Il suo ritorno, assieme a quello di Samuel, dovevano essere gestiti in maniera migliore: ok capisco la necessità di creare suspense e stimolare la curiosità del telespettatore, ma così sembra una cosa assolutamente normale e di poco conto, quando evidentemente non lo è. Due anni prima infatti il ritorno di Dean era stato gestito in maniera decisamente migliore, lasciando comunque i fan con mille domande. Poi posso capire la voglia di auto citazionismo, ma era proprio necessario usare in maniera così insulta e banale lo yed? Non ne avevamo avuto abbastanza? E soprattutto, è sempre necessario usare questo incendio del soffitto per affliggere i due fratelli? Cavolo, siete scrittori, trovate modi alternativi e nuovi. Per fortuna almeno il personaggio di Dean sembra essere credile, non solo come reazioni alla scoperta della resurrezione del fratello, con una rabbia totalmente giustificata, ma soprattutto nel rapporto con Lisa e Ben: la scena iniziale infatti è uno dei pochi momenti che salvo della puntata e la contrapposizione tra quello che sta vivendo ora, con i flashback del passato con Sam crea un ottimo contrasto tra i due diversi modi di vivere e crea anche una sorta di empatia con il personaggio, simpatia suscitata anche dall’ottima recitazione di Jensen Ackles, che è ad un livello troppo superiore a Jared Padalecki. Il cattivo, o meglio, i cattivi dell’episodio poi sono totalmente insulsi, piuttosto incapaci e lontani dai livelli dei mostri delle altre premiere: la sensazione generale è infatti quella di trovarsi davanti ad uno dei filler peggio riusciti della prima stagione, quando le trame orizzontali non erano ancora sviluppate e questo non può che essere un brutto segno. Mai il termine “minestra riscaldata” è stato più azzeccato: dopo aver sconfitto praticamente di tutto gli autori non possono usare la solita scusa del “in questa stagione torneremo alle origini, daremo importanza alla famiglia” perché le origini del telefilm sono state la parte più brutta dell’intera serie e qui ci troviamo a livelli ancora più bassi. Io spero di sbagliarmi, spero di vedere una trama avvincente e prego quasi in ginocchio per avere una motivazione plausibile e intelligente per giustificare il ritorno di Sam, motivazione che dovrebbe arrivare anche a breve, non fra venti puntate. Spero che Supernatural torni ad essere il telefilm che ho adorato il quarto anno, ma l’aver preferito la premiere di Smallville a questo Exile on Main St. per me è davvero imbarazzante e rende l’episodio ‘na merda.
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