lunedì 27 settembre 2010

The Event 1x01 - I Haven't Told You Everything


Lunedì scorso è andato in onda sulla NBC uno degli show più attesi della stagione, venduto già in più di 200 paesi e addirittura trasmesso in Italia in contemporanea. Cose dell’altro mondo in pratica. C’era molta curiosità attorno a questo The Event, stimolata da interessanti trailer che ci facevano vedere cosa NON fosse questo fantomatico evento. Nessuno sapeva cosa aspettarsi, se non una valanga di misteri, sperando che il telefilm non facesse la fine di Flash Foward, di cui raccoglie in parte il testimone. Lo so, la recensione sarebbe dovuta uscire prima, visto che tra poche ore in America ci sarà la seconda puntata, ma parlare di un telefilm del genere è complicato, soprattutto se ci troviamo di fronte ad un pilot del genere. Infatti questo è piuttosto complesso sotto un punto di vista narrativo perché è caratterizzato dall’alternarsi di momenti del presente, con scene di giorni, settimane e anche mesi prima, tutte incastrate tra loro. L’episodio inizia con una confusione generale dovuta a qualche sorta di incidente che sta per avvenire; vediamo come ventitre minuti prima il nostro protagonista, Sean Walker, si trovi su un aereo che sta decollando, mentre una macchina scura cerca di raggiungerlo. Con uno stacco di scena ci ritroviamo a circa undici giorni prima, dove conosciamo Leila la ragazza di Sean e la sua famiglia tra i quali spicca Mike, interpretato da Scott Patterson che tutti ricorderete in Gilmore Girls e nello sfortunato Aliens in America: la coppia si sta preparando a partire per una crociera, dove il ragazzo ha tutta l’intenzione di chiedere la mano della fidanzata, avendo anche ricevuto la benedizione del padre. Tornati al decollo scopriamo come la macchina nera sia guidata da Simon Lee, che cerca a tutti i costi di bloccare la partenza del velivolo: è subito evidente come lui sappia qualcosa, come ci viene mostrato subito dopo in una scena ambientata tredici mesi prima, in un monte sperduto dell’Alaska, sede di una prigione dove Simon parla con Sophia una detenuta: i due discutono di un certo William, che sembra voler rivelare a non si sa bene chi dell’Evento, che quindi è qualcosa di ben definito e di cui è a conoscenza di un ristretto gruppo di persone. Di seguito vediamo come Sean e Leila si stessero divertendo nella crociera, otto giorni prima, e abbiano conosciuto grazie ad un incidente un’altra strana coppia con cui Sean va a fare una escursione. Di nuovo sull’aereo Sean si avvicina alla cabina di comando e tira fuori una pistola, con la speranza di riuscirvi ad entrare, attirando però un agente che si trovava a bordo e che riesce subito a disarmarlo. Così Sean spiega che lui è lì perché sta per succedere qualcosa nella cabina piloti e infatti subito l’aereo perde quota e inizia una brusca discesa. Senza concedere distrazioni o pause allo spettatore veniamo a conoscere un altro personaggio che sarà fondamentale nella storia, il Presidente degli Stati Uniti Elias Martinez, che si ritrova a parlare con i suoi sottoposti di una conferenza stampa in cui sta per annunciare una scomoda verità tenuta nascosta per molto tempo. E se vi state chiedendo di cosa si tratti ci pensa un flashback di dodici mesi prima a spiegarvelo: il presidente è venuto a conoscenza di una certa prigione dell’Alaska, che contiene 97 prigionieri tenuti in condizioni disumane e decide quindi di intervenire. Torniamo a casa dei genitori di Leila, otto giorni prima, dove rivediamo Mike chiamare la figlia; questa volta però la scena continua e vediamo come dei criminali entrino nella casa, rapiscano la figlia più piccola e probabilmente uccidano la moglie. Ma non si tratta solo di loro, perché Sean, rientrato dall’escursione non solo non riesce più ad entrare nella sua camera, ma la sua presenza sembra essere stata cancellata e non c’è più traccia di Leila. Si giunge quindi al finale, dove vediamo come in realtà il pilota dell’aereo che sta precipitando sia Mike stesso, e Sean dal telefono fuori la cabina, tenti di dissuaderlo dal compiere questa azione perché Leila non approverebbe e insieme riusciranno a trovare un modo per ritrovarla. Vediamo quindi come l’aereo si stia dirigendo verso la sede della conferenza stampa dove si trovano sia il Presidente Martinez, che Sophia, evidentemente in rappresentanza della prigione. Ma mentre l’aereo sta per schiantarsi entra in quello che sembra essere un portale e sparisce. L’ultima scena vede Sophia affermare come “loro li abbiano salvati”, e quando il presidente le chiede qualcosa, lei risponde “I haven’t told you everything”, titolo dell’episodio e probabilmente caposaldo dell’intera serie. Ora, giudicare un prodotto del genere ad una prima visione e soprattutto con una sola puntata è davvero impossibile. Mi è piaciuto molto il preciso incastro delle scene, non scontato, difficile da realizzare, ma efficace da un punto di vista narrativo per portare avanti i vari colpi di scena. Ho apprezzato come già da subito gli autori non rendano facile la visione da parte del pubblico, che non può quindi perdere nemmeno un momento: distrarsi è impossibile e la voglia di sapere cosa stia succedendo è un ottimo motivo per tenere incollate le persone davanti allo schermo. Inoltre sembra già da subito che gli autori non tentino di accumulare misteri uno dopo l’altro, ma cerchino di spiegare passo dopo passo cosa stia succedendo, dando risponde e ponendo subito nuove domande. Mi piacciono molto i personaggi interpretati da Laura Innes (E.R.) e Zeljko Ivanek (Heroes) che sembrano quelli, per ora, più interessanti. Al contrario del protagonista, interpretato da un Jason Ritter che non mi sembra essere troppo convincente e che non so quanto possa reggere uno show del genere. Non capisco poi come sia stato possibile per Sean imbarcare una pistola su un aereo, visti i controlli che ci sono. E dire che l’aveva anche addosso, i metal detector a cosa servono allora? Quello che forse mi ha convinto meno è la svolta fantascientifica finale che io personalmente non mi aspettavo. Se volete darmi un telefilm con una cospirazione, fatelo in maniera seria, non aggiungete elementi sci-fi che potrebbero complicare troppo le cose, o almeno, se volete farlo, non presentatelo solo come una cospirazione di livello mondiale. Voglio proprio vedere come giustificheranno tale scelta, e cosa sia successo ora all’aereo e alle persone a bordo; e questo è solo uno degli interrogativi che gli autori hanno promesso di svelarci già dal prossimo episodio. Speriamo quindi di trovarci di fronte ad un telefilm che riesca ad appassionarci, e farci aspettare ogni settimana con ansia una nuova puntata. Per ora sembra valerne la pena, ma è ancora presto per poterci sbilanciare.

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