venerdì 22 ottobre 2010

Gossip Girl 4x05 – Goodbye, Columbia


Povera Serena, che neanche il tempo di essere iscritta all’università, viene già presa di mira da Gossip Girl, che comunica al mondo intero (tramite una soffiata falsa di Juliet) che ha una malattia sessualmente trasmissibile. Apriti cielo! Vanessa è preoccupata perché Dan aveva indossata la maglia della bionda la sera che hanno dormito assieme (mamma mia!) mentre Juliet chiede a Nate di farsi una visita. Ah perché ovviamente i due credono a quello che ha detto Gossip Girl. E ovviamente Serena vede i due proprio mentre stanno andando a farsi visitare e gli fa una bella ramanzina. Ma questi non sono gli unici problemi per la nostra eroina, già perché non riesce ad arrivare mai in orario a lezione ed ha serio bisogno di parlare con i prof. Ma Juliet è sempre in agguato, visto che ha parlato col fratello e devono abbattere Serena. Intanto anche Blair ha la sua gatta da pelare visto che il tornato cattivo Chuck si è iscritto alla Columbia ed è intenzionato a metterle i bastoni tra le ruote in qualunque modo. Intanto Vanessa non si fida totalmente di Dan, o perlomeno è quello che Juliet le porta a pensare, e così durante la solita serata da Gossip Girl, dove Blair ha organizzato un appuntamento al buio per una sua professoressa (WHAT??), con uno stupido stratagemma Juliet e Vanessa rubano il cellulare di Serena (con la scusa di vedere se la bionda è ancora in contatta con i suoi ex) ma in realtà, eliminata per qualche secondo Vanessa, Juliet manda un sms al prof con cui Serena doveva scusare mandandole delle avance. E non importa quanto Serena si scusi, i prof non le credono (POVERA). Intanto l’appuntamento della prof di Blair, storyline già di suo totalemte ridicola, si rivela essere stato manomesso da Chuck (che cattivone) che al posto dell’uomo sperato fa trovare una lesbica. Figura di merda per Blair, che si sbrana Chuck,  che rivela a Blair che ha intenzione di rivelare al mondo (?) di essere stato a letto con Jenny (e di nuovo, MAMMA MIA!), e a fine episodio le telefona pure. Pronti al ritorno di Little J? Intanto, tornando alla storia sms professore, Vanessa vuole dire a Serene che è stata Juliet a mandare l’sms, ma Juliet nasconde il cellulare nella borsa della piccola gitana che quindi viene accusata da tutti di essere una stronza, e nemmeno Dan, che dovrebbe come minimo essere un po’ innamorato, le crede e alla fine la ragazza fa i bagagli e lascia la casa di Dan (wow, è durata tre episodi!). Alla fine Serena ringrazia Juliet (?) ed è contenta che il loro rapporto iniziato male sia migliorato. Alla fine Serena finisce al bar con un tipo che aveva incontrato ad inizio episodio ma di cui non ci può fregar di meno. Insomma, Gossip Girl continua a peggiorare di episodio in episodio, continuando a regalarci scene totalmente senza senso, trash nel senso negativo del termine, e con storie ripetute all’infinito senza una minima impressione di novità. Il motivo per cui questo film continui ad andare avanti è ancora un mistero, possibile che alle bimbominkie americane piaccia così tanto? E perché non ho ancora abbandonato questo telefilm? Questi è tanti altri i quesiti che continuano a girare intorno a questo telefilm che resta ‘na merda.

mercoledì 20 ottobre 2010

No Ordinary Family 1x03 – No Ordinary Ring


Come notiamo dal titolo, l’argomento in questione nella terza puntata di No Ordinary Family è un anello. E non un anello qualunque, ma l’anello di fidanzamento di Stephanie. Anello che le viene rubato durante un matrimonio da un gruppo di ladri. Jim non sopporta l’idea, e facendo una ricerca con George, scopre che c’è un gruppo di ladri che irrompe durante matrimoni per derubare gli invitati. Steph, invece, ha cose più importanti da pensare invece che al suo anello. Infatti la sua compagnia vuole darle una promozione, ma per fare questo dovranno farle un nuovo controllo medico, con prelievo di sangue annesso. Ma sapendo che il suo sangue è diverso, deve trovare una soluzione. E no, il fatto che Katie sostituisca il suo sangue con quello dell’amica è solo peggio. Intanto il piccolo JJ s’è preso una cotta per una ragazza e chiede aiuto alla sorella per sapere se lei ricambia. Ovviamente no. Daphne, che dal canto suo vorrebbe dire alla sua amica dei suoi poteri ma i suoi non vogliono e anzi le dicono di parlare con George, chiede consiglio all’amico del padre su come dire la cosa al fratello. Quale soluzione migliore se non dirgli una cazzata. Così Daphne dice al fratello che alla ragazza piacciono gli ebrei. JJ, che un ragazzo stupido, allora finge di essere ebreo, ma ovviamente tutto va a rotoli e si arrabbia con la sorella. Jim mente alla figlia e non le dice che sta andando a lottare contro i ladri, ma lei sa che mente e lo segue. Jim non ha la meglio contro i ladri, ma recupera l’anello, si scusa con la figlia che è decisa a dire tutto all’amica. Non lo fa. Steph con un piano diabolico e “veloce” riesce a sostituire la provetta con del sangue precedente all’incidente. Ma la cosa da nell’occhio e il nostro Big Bad, il Dr. King, nota qualcosa di strano nelle telecamere di sicurezza. Che dire, la puntata è un po’ sottotono rispetto alle precedenti, soprattutto per tutta la storia dell’anello, e nemmeno la storia di JJ era molto originale, anzi cade nel trash più triste. Insomma, puntata filler che né toglie né aggiunge nulla alla trama. Ciononostante è una puntata leggere che scorre tranquillamente, non quanto le altre, ma non si può avere tutto dalla vita. Aspettiamo di vedere i prossimi episodi di questa serie, che sicuramente ha in serbo qualche sorpresa per noi. Intanto è ottima per passare 40 minuti.

How I Met Your Mother 6x05 - Architect of Destruction

Ok, ammetto di iniziare ad essere curioso di scoprire l’identità della madre, ormai sono sei anni che attendiamo questo momento, anni passati a osservare piccoli, ma soprattutto inutili, indizi lasciati qua e là. Abbiamo avuto due anni di relazione con Robin, storia che dall’inizio sapevamo sarebbe fallita, poi abbiamo avuto Stella, che ha caratterizzato forse il periodo peggiore della serie. Già, perché quando la storia punta i riflettori su Ted il livello qualitativo crolla, forse perché il protagonista è ODIOSO. Aspettavamo tutti questa puntata, per un semplice motivo, l’arrivo tanto pubblicizzato di Jennifer Morrison. Ma andiamo con ordine. Barney e Ted stanno lavorando assieme al nuovo edificio della GNB, che ovviamente vede l’architetto scontrarsi con le assurde idee dell’amico. Finalmente la sede di costruzione dell’edificio viene scelta e pare che andrà a rimpiazzare un vecchio edificio newyorkese, l’Arcadian. Luogo che oggi è praticamente un covo di drag queen su cui Ted sembra avere anche un certo effetto. Se all’inizio il protagonista sembrava abbastanza contento dello sviluppo del suo progetto, improvvisamente vuole bloccarlo per rispetto dell’architettura del quartiere. Peccato che in nemmeno mezzo minuto l’intera gang capisce il motivo di tale riluttanza: c’entra una ragazza. Infatti Ted, durante un sopralluogo sulla scena ha incontrato Zoey e tra i due è subito scattato qualcosa: infatti li vediamo chiacchiera per una notte di tutti quegli argomenti noiosi che Ted adora, definendola quasi una “nerd dell’architettura”, praticamente la ragazza dei sogni. Ma quando la ragazza chiede a Ted di supportarla nella campagna di protesta contro la GNB lui ovviamente accetta, mentendo anche sulla sua professione, inventando di essere un veterinario. E a questo punto viene mostrato come anche in passato Ted si è praticamente adattato alle ragazze con cui usciva, cambiando la sua personalità per far piacere a queste ragazze. Segue infatti una carrellata piuttosto divertente delle bugie che ha inventato negli anni. E notiamo quindi come lui tenda quasi ad annullarsi per stare vicino a qualcuno, assorbendone interessi e passioni. Peccato che non riesca nemmeno ad accorgersene, essendo davvero convinto che in realtà fossero tutte cose che, una volta scoperte, lo avevano interessato davvero, come l’Arcadian in questo caso. E’ davvero convinto che si tratti di un palazzo da salvare, e ci prova con tutte le sue forze, anche quando viene smascherato da Barney, portando a Zoey un piano per salvarlo e allo stesso tempo realizzare il palazzo per la GNB. Quando però vede un anello nuziale al dito della ragazza, comprende che si, lo stava facendo per lei. E capisce come avesse sbagliato anche tutte le precedenti volte. E per una volta ho apprezzato il suo prendere coscienza di un problema, capendo quindi di avere sbagliato. In fin dei conti tutto questo è perfettamente in linea con il suo personaggio, sempre alla ricerca del grande amore della sua vita, così ingenuo, a volte anche in maniera positiva. E vederlo alla fine deluso dalla situazione, mi ha anche fatto un po’ tenerezza. Ovviamente Zoey non sparirà, come ci dice anche il voiceover. E il rapporto di odio che si è creato verso la fine, quando lei organizza un lancio di uova sotto la finestra di Ted sembra promettere una relazione non così banale, ma piuttosto fuori dai normali schemi del telefilm. In secondo piano abbiamo la storia che vede protagonisti Marshall e Lily: infatti lei rivela che Max, il ragazzo dello scorso episodio, sta uscendo con Robin e i due si trovano bene assieme, nonostante lui abbia un piccolo pene. A quanto pare però Mashall non vuole sentire certi cose, e inizia a sentirsi in imbarazzo ogni volta che è in compagnia dell’amico, dando origine a battute un po’ scontate in scene che risultano comunque esilaranti. Ma non finisce qui, perché si rende anche conto che la moglie parla della loro vita sessuale con Robin, mettendolo quindi in serio imbarazzo. Esilarante la scena in cui, mentre è a letto con Lily, immagine lei e Robin che sparlano delle sue prodezze. Marshall quindi risulta ancora il solito tontolone di sempre, che si scandalizza per nulla e reagisce sempre in maniera un po’ buffa. Unica nota dolente dell’episodio è la quasi mancanza di Barney, che a parte un piccolo sketch in cui afferma che il nuovo è sempre meglio, non partecipa molto alle dinamiche dell’episodio. Dopo la puntata scorsa era impossibile avere un altro episodio dello stesso livello, ma posso tranquillamente dire che continua a valerne la pena.

The Event 1x05 - Casualties of War

Chi segue questa serie può tirare un sospiro di sollievo: nonostante gli ascolti non siano quelli sperati la NBC ha ordinato altri nove episodi, portando quindi la stagione alle consuete ventidue puntate. Ma ne vale davvero la pena? La scena si apre subito sui passeggeri del volo Avias 514 che sono stati infettati da qualche agente patogeno che nemmeno le tecnologie più avanzate riescono a trovare mentre le loro condizioni peggiorano visibilmente. Il presidente Martinez in riunione, riceve una telefonata da Thomas, il capo dei dormienti che vuole scambiare l’antidoto per la malattia con i detenuti in Alaska permettendone quindi la liberazione. Vediamo inoltre dei flashback del 1944, nel momento in cui lui si è separato da Sophia e gli altri, guidando il gruppo in grado di muoversi verso un posto sicuro. Viene quindi mostrato come una sorta di vice-comandante, che deve salvare la sua gente e riportarla verso la loro casa. Veniamo inoltre a conoscenza del fatto che loro provengono da una civiltà, anche se non sappiamo bene ancora di cosa stiamo parlando qui, con una tecnologia molto più avanzata della nostra, che pone dei seri limiti ai loro piani. Così, un anno dopo, vediamo Simon Lee che riesce a rintracciare Thomas e scopriamo che lui stia partecipando al “progetto Manhattan”, aiutando quindi il governo nello sviluppo di nuove tecnologie. Ho trovato questa svolta davvero interessante perché ci mostra come ci sia in realtà molto più dietro rispetto a quello che abbiamo visto fino ad ora. Queste persone, qualunque cosa siano, hanno modificato il corso degli eventi, hanno influenzato l’intera storia moderna dando quel qualcosa in più a una trama che inizia ad interessare. Questo voler sfruttare eccessivamente i flashback inizia ad aver un suo senso, mostrandoci quindi una storia che trascende il tempo stesso e si sviluppa quindi su più livelli temporali. E non è una cosa da poco. Thomas inoltre sembra con il tempo aver acquisito una sorta di egocentrismo che lo portano a sopravvalutare se stesso e i suoi metodi, essendo convinto che Elias cederà al suo ricatto. Peccato che messo alle strette, il Presidente non solo non acconsentirà all’accordo, anzi, minaccia anche di uccidere tutti i novanta e più detenuti se non arriverà presto l’antidoto. E anche questo svolta, inaspettata forse, è stata interessante perché rende il personaggio molto più complesso e non così semplice e puro come era parso fino ad ora. Questa determinazione e l’assumersi una grande responsabilità sicuramente giova ad un personaggio che fino ad ora non aveva convinto appieno. E sinceramente non ci ho visto chissà quale cambiamento brusco, come gli fa notare la moglie, ma solo una presa di decisione netta, che per quanto forse crudele era l’unica soluzione. Infatti sarà proprio Thomas a cedere in cambio però della liberazione della sola Sophia. Quest’ultima inoltre assume ancora il ruolo del comandante con sani principi e una forte morale quando dice a Simon di impedire il massacro dei passeggeri a costo di altri 66 anni di prigionia. Alla fine lei viene rilasciata, con la speranza anche che possa essere un freno su Thomas. Per quanto riguarda Sean invece, vediamo come sia ancora assieme all’agente Collier sulle tracce di Leila. Dopo aver chiamato un suo amico per farsi aiutare a tracciare il cellulare di Vicky, riceve la chiamata della fidanzata che gli rivela la sua posizione. Leila però capisce guardando uno screensaver che in realtà è tutta una messa in scena e si tratta solo di una trappola per Sean. Quest’ultimo però scopre la situazione appena in tempo, essendo stato avvisato dall’amico che Vicky è nello stesso palazzo della ragazza. Così decide di ricattare Vicky con la foto del figlio, che durante l’episodio scopriamo anche non essere realmente suo, ma si trattava di un neonato che lei ha salvato non essendo stata in grado di ucciderlo cinque anni prima, che quindi ha preso con se. In cambio del silenzio del protagonista, la donna uccide tutti i suoi complici e permette a Leila e Sean di fuggire, inscenando una sparatoria. Peccato che il suo compagno non sia morto a quanto pare, dato che il suo corpo non è più presente sulla scena. Ho trovato forse questa trama più debole dell’altra, ma almeno i due piccioncini si sono ritrovati quindi non dovremo più sopportare i loro odiosissimi pianti. E il voler quasi umanizzare Vicky, a mio parere, non era necessario perché un cattivo con le palle e senza umanità è anche piuttosto bello da guardare. Abbiamo ancora molti interrogativi da risolvere, e sinceramente siamo piuttosto curioso di vedere i piani di questo gruppo di persone non ancora ben definito. C’è ancora molta carne al fuoco che deve essere sviluppata e sviscerata. Nella speranza che gli autori sappiano quello che stanno facendo, ammetto che la risposta alla domanda iniziale è si, perché lo show incomincia davvero a valere la pena di essere guardato.

The Inbetweeners – Stagioni 1-2-3


Leggendo il titolo, molti di voi si chiederanno “E cos’è?” beh in effetti fino a poco più di un mese fa nemmeno io avevo mai sentito questo nome. Poi un pomeriggio noioso d’autunno, in cerca di qualcosa di leggero e divertente, mi sono imbattuto (leggendo critiche positive) in questo telefilm inglese. Ho visto in pochissimo le prime due stagioni ed ho seguito la terza fino a questa settimana. Innanzitutto dico che ogni stagione è composta da 6 episodi da 20-22 minuti l’uno, quindi capite cosa intendo per “leggero”. Di cosa parla questa serie? La serie segue quattro ragazzi, Will, Simon, Neil e Jay, che sono i classici sfigati della scuola. Il primo si è appena trasferito nel nuovo liceo e subito viene deriso da tutti finchè non si imbatte nei tre soprannominati. Il telefilm in realtà non ha una vera è propria storyline, ma gli episodi si susseguono con battute e gag divertenti e non. Ma parliamo un attimo dei personaggi:
-          Will, il classico secchione che non sa divertirsi, pignolo, rompiballe che tutti tendono a prendere in giro, anche quello della sua gang;
-          Simon, il ragazzo innamorato da sempre della sua amica d’infanzia, Carli, ma che non riesce a dichiararsi (e che vomita sul fratellino di lei);
-          Neil, il buffone di corte, quello che non capisce nulla, per lui tutto e nuovo e fa le cose senza fregarsene di niente e nessuno;
-          Jay, il ragazzo con la bugia sempre pronta, che non fa altro che vantarsi delle sue esperienza sessuali mai avute e di inventarsi storie surreali a cui solo Neil crede.
Come ogni show inglese, ogni episodio e ricco di battute e riferimenti a sfondo sessuale che, diciamolo, alla lunga stancano, e i protagonisti sono tra i più stupidi e illogici che abbia mai visto in un telefilm. Fanno sempre la scelta sbagliata, sono inopportuni, e chiedono alle ragazze di fa sesso con loro senza troppo pudore. Anche le battute verso la mamma di Will (una bella donna) vengono riproposte per tutta la serie, così come quelle verso il padre di Neil, presunto gay. Ogni episodio è narrato da Will, e si conclude sempre con un recap delle cose più stupide della puntata. Come dice, in 18 episodi vediamo un po’ di tutto, ubriacate, feste, sfilate di moda, volontariato, cani, ma tutto e fine a sé stesso e le poche che durano più di un episodio (come la storia di Tara, la ragazza di Simon) finiscono quando nemmeno sono iniziate. La serie, nonostante tutte queste critiche, è piacevole da guardare e non stanca, nonostante l’umorismo inglese devo dire che mi ha strappato qualche risata. Quello che mi ha fatto pensare è l’episodio finale che poi non conclude molto, ma totalmente in linea con una serie non sense come questa. Sicuramente superiore alle sit-com per ragazzi che ci propinano gli USA (Hannah Montana e simili) però questa serie ci prova ma non ci riesce, nel senso che resta qualcosa di “infantile”, che non va mai oltre un certo livello, ma resta su un trash leggero tipico degli show made in UK (vedesi Trinity, nonostante non ci sia paragone).
Insomma se cercate un passatempo, The Inbetweeners è consigliato, basta solo che non cerchiate nulla di troppo impegnativo o di eccessivamente divertente, ma comunque lascia il suo segno. Nonostante la serie sia terminata (pare) un film è già in fase di riprese, pronto per uscire nei cinema (?) inglesi nel 2011. E anche un remake americano è in produzione, da parte di MTV, ma non sarà di sicuro ai livelli dell’originale. Il mio consiglio è di dargli un’occhiatina, poi sta a voi andare a vanti o no, anche se resta una serie per passare 20 (o più) minuti.

Supernatural 6x04 – Weekend at Bobby’s


Allora, iniziamo da una cosa: il personaggio di Bobby mi piace, mi sta simpatico, non ho nulla contro di lui, anzi, e un episodio su di lui non mi sarebbe dispiaciuto. Detto questo dico un’altra cosa: questo episodio era noiosissimo. Si tratta di 40 minuti in cui scopriamo che Crowley non ha restituito l’anima a Bobby, anzi gli ha dato 10 anni di vita. La cosa a Bobby non sta bene, allora decide di scoprire il più possibile sul demone per poterlo incastrare. Torna quindi una vecchia conoscenza, Rufus, che dopo averlo aiutato ad uccidere un okami (e mettere fine al flirt che la vicina aveva verso Bobby) gli da informazioni su Crowley, cioè che il vero nome è Fergus Macleod, scozzese e con un figlio ed è ora nientedimeno che il Re dell’Inferno. Intanto Dean chiama Bobby per esprimere le sue preoccupazioni nei riguardi di Sam, ma ciò che ottiene dall’uomo è uno sclero perché i ragazzi non aiutano mai lui. Poco dopo Bobby evoca il fantasma del figlio di Crowley e, scoprendo che i due si odiano, il ragazzo è disposto a raccontargli qualsiasi cosa voglia. Così Bobby chiama Crowley e, dopo una rimpatriata padre-figlio, comunica al demone che il ragazzo gli ha rivelato dov’è la sua tomba con i suoi resti, in Irlanda. Ci sarebbe da dire “Ebbè?” se non fosse che i fratelli Winchester son volati fino in Scozia (?) e son lì pronti a bruciare i resti del demone (si perche Bobby tramite un altro demone aveva scoperto che funziona così). Alla fine quindi Crowley restituisce l’anima a Bobby, svolazza in Scozia, si riprende i suoi resti e va via.
Ora la puntata sarebbe pure stata carina se tutta la storia fosse stata raccontata in alternanza a qualcos’altro, ma vedere tutto l’episodio in questo modo ad una certa stufa. Si, abbiamo capito che Bobby si annoia, che deve rispondere al telefono, e non ha una vita, ma allora perché quest’uomo non fa qualcosa per movimentarsi? E c’è davvero bisogno di mostrarci questi passaggi così tante volte? Magari questo episodio avrebbe riscontrato un parere più positivo se si fosse trovato in mezzo ad una stagione più interessante o fatta meglio, invece che in mezzo a questa robaccia che spacciano per Supernatural (e dico tutto questo con dispiacere).
Una nota particolare di questo episodio è che è stato diretto da Jensen Ackles, il nostro Dean. Ed è dunque per questo (credo) che i due fratelli compaiono si e no per 10 minuti on-screen. Ok, capisco che devi dirigere, ma mi ricordo di tanti casi di regia in cui l’attore compariva sullo schermo (sia di film che telefilm), allora perché eliminarsi dall’episodio? Scelta stilistica? Pessima scelta, oserei dire. Insomma, questa stagione continua ad andare avanti tra alti e bassi…che dico, solo bassi, e la nostra remota speranza è che si riprenda per poter dimenticare questi 4 episodi. Insomma, l’avete capito, si poteva fare di meglio.

Brothers and Sisters 5x04 - A Righteous Kiss

Iniziamo a tirare un sospiro di sollievo: la ABC ha ordinato altri 4 episodi pare, portando quindi la stagione a 22 puntate, lanciando un segnale positivo quindi anche per un eventuale rinnovo, che all’inizio dell’anno con l’ordine dei 18 episodi e i problemi di contratto non sembrava così scontato. Eppure quest’anno lo show, nonostante allontanamenti da parte del cast, si sta mantenendo su un livello più che accettabile e sta ottenendo ascolti superiori alla gran parte della programmazione del canale Disney e quindi possiamo anche essere più che ottimisti. Ora, veniamo subito alla parte interessante: il reverendo Camden è gay! Ebbene si, dopo anni di appartenenza ad uno dei telefilm più moralisti, bigotti, finti, smielati, osceni, orripilanti e religiosi di sempre eccolo ricoprire il ruolo di Charlie, l’interesse amoroso GAY di Saul! Non bastava farlo diventare il cattivo di No Ordinary Family, Stephen Collins voleva di più, e a quanto pare è stato accontentato. Quanto erano teneri poi lui e Saul con i loro calzini colorati tutti presi ad aiutare Sarah a cucire costumi? E ho trovato molto ben fatta la loro rottura, quando Saul rivela la sua sieropositività, spaventando Charlie non tanto per la malattia in se, ma perché aveva già avuto un compagno con aids e lo aveva visto morire, giorno per giorno, standogli comunque sempre vicino. E ovviamente non può permettersi di rivivere ancora una volta quell’esperienza. Nonostante tutto però, a me sono piaciuti parecchio e comunque Saul finalmente ha capito che merita anche lui di cogliere qualche occasione e chissà, anche trovare qualcuno per raggiungere quella felicità che forse non ha mai avuto. In fin dei conti alla sua età morire di aids è praticamente molto meno probabile che un infarto o qualsiasi altra patologia. Per quanto riguarda Justin e Rebecca ho trovato anche la conclusione della loro storia molto ben congeniata: dopo essersi svegliati assieme dopo la notte trascorsa insieme, i due si mettono alla ricerca di Holly, che è andata da Nora in cerca di aiuto. Rebecca confida alla suocera di aver ricevuto una importante proposta di lavoro da una nota rivista di New York e ha già deciso di partire, nonostante sia ancora innamorata di Justin. Il confronto finale tra i due è davvero toccante e fa capire come a volte l’amore da solo non sia sufficiente, o meglio, loro erano destinati a incontrarsi, stare assieme e aiutarsi a vicenda in momenti piuttosto complicati delle loro vita. E probabilmente saranno sempre innamorati, ma le loro strade e i loro ideali o aspirazioni li hanno messi su binari differenti, provocando una rottura nel loro rapporto, anche se i sentimenti sono rimasti gli stessi. Ho davvero apprezzato l’evolversi di questa particolare storia d’amore, nata sotto una certa ottica e conclusasi forse anche in maniera perfetta sotto un certo punto di vista. Siamo sempre abituati al lieto fine, a volte ci vuole anche qualcosa di diverso che comunque in questo caso, per merito degli autori, non snatura l’essenza del loro rapporto. La fotografia che lei lascia all’ormai ex-marito poi, è stata un colpo al cuore. (E tu, Emily Vancamp, spero non troverai altri lavori nella tua vita, nonostante l’uscita di scena di Rebecca non sia stata male). Anche la story line di Holly non è affatto male, anzi, il suo voler ritrovare se stessa e i suoi ricordi, sapendo comunque di aver perso molto offre qualcosa in più al personaggio che forse è sempre stato sfruttato non al massimo. Il confronto con la figlia, quando le due parlano a cuore aperto poi è stato davvero ben realizzato. E la realtà è che Holly comprende l’amore che provava per la figlia, ma capisce di non provarlo ora a causa dell’incidente. Quanto può essere devastante per una persona perdere tutto ciò a cui teneva, esserne consapevole, ma non poter fare nulla al riguardo? Come sfondo poi abbiamo una Kitty persa tra le montagne che inizia una relazione con il fusto della porta accanto, con tanto di bacio che ovviamente le fa venire i sensi di colpa dato che ha perso Robert poco tempo prima. Ma in fin dei conti anche lei ha tutto il diritto di andare avanti, cosa che a quanto pare ha deciso proprio di fare. Sarah invece è alle prese con la recita scolastica del piccolo Cooper e con la voglia di farlo ammettere in una prestigiosa scuola, facendosi così quasi umiliare dal solito stereotipo di madri odiose, ricche e viziate. Quando però la recita finisce male, anche sotto consiglio di Luc, torna in se stessa e mette in riga le due madri vipere in perfetto stile Walker. Come dice anche il titolo, l'episodio è costellato di baci tutti differenti tra loro: abbiamo il bacio di addio tra Justin e Rebecca, quello non dato tra Charlie e Saul, quello che apre un nuovo capitolo nella vita di Kitty e quello dato da Cooper alla compagna di recita. In fondo, come spiega Luc quello che rende vero un bacio è il cuore e il sentimento che ci metti e in questo episodio c'è stata una grande varietà di sentimenti. La puntata quindi è stata davvero godibile, piena di spunti interessanti e con relazioni ottimante trattate. Le varie dinamiche stanno cambiando, forse più di quello che potevo aspettarmi . Nonostante siamo al quinto anno, ci troviamo ancora di fronte ad un prodotto che è in grado di evolversi e ripartire da zero con situazioni però si nuove, ma coerenti con l’evoluzione dei personaggi. Continua a valerne la pena!

martedì 19 ottobre 2010

Grey's Anatomy 7x04 - Cant' Fight Biology

Non puoi sconfiggere la biologia. Già, a quanto pare ci sono cose che vanno al di là del nostro controllo, fattori genetici innati che modificano le nostre vite a loro piacimento, senza darci una minima possibilità di scelta. Ed è proprio questo il tema di oggi e l’argomento con cui i nostri dottori dovranno scontrarsi. Iniziamo subito con Meredith che viene visitata da una ginecologa per verificare se lei possa avere bambini, dopo l’aborto avuto nel finale di stagione: l’esame svela come lei abbia un utero diciamo “aggressivo” che a quanto pare sarà un problema anche nelle future gravidanze per il rischio costante di ulteriori aborti. Ora, io non riuscirò mai a capire una cosa: come mai le protagoniste dei telefilm hanno sempre questa difficoltà enorme nell’avere bambini? Fateci caso, almeno il 66,6% delle donne nelle serie tv ha problemi di concepimento. Se poi ricordiamo che anche Addison in Private Practice ha gli stessi problemi possiamo iniziare a pensare che Shonda sia un po’ fissata con questa storia, o che gli autori non sappiano cosa inventarsi. Ma quello che risulta decisamente più interessante per la nostra protagonista è l’incontro con una donna che ha la malattia di Huntington, ereditata dalla madre. Così Meredith, si ritrova a vedere l’esperienza di Lisa condannata a un destino certo dalla biologia che cerca comunque di godere a pieno dei momenti che le restano (in maniera anche piuttosto letterale). E questa esperienza si riflette un po’ anche sulla protagonista stessa che quindi decide di sottoporsi al test per vedere se è a rischio di contrarre l’Alzheimer come sua madre prima di lei. La sua è probabilmente una scelta coraggiosa, in fondo chi di noi avrebbe il coraggio di sapere una cosa del genere e vivere la sua vita con tale informazione. Quindi lo spettatore si trova a chiedersi se sia meglio conoscere o no questo tipo di informazioni e come la propria vita possa cambiare in base a queste. Alla fine però Derek non sembra d’accordo con la scelta della moglie e voglio proprio vedere se questi risultati verranno mostrati o no. E in caso spero siano positivi, tanto per vedere l’evolversi di un personaggio che inizia davvero a piacermi. Per quanto riguarda gli altri specializzandi ho apprezzato la storia che vedere protagonista un giovane ragazzo, amante della danza, che si ritrova con un tumore osseo alla gamba con il rischio di amputazione. E la perdita di un arto per chi lo utilizza come ragione di vita deve essere estremamente dura, soprattutto se hai una giovane età. Per fortuna Karev, con l’aiuto di April, riesce a trovare una possibile soluzione che dovrebbe risparmiare il taglio netto. Se da un lato questa storyline mi è davvero piaciuta, ho trovato piuttosto gratuita la scena in cui il giovane balla. Capisco che ci fosse l’esigenza di mostrare la sua ragione di vita, ma così è un po’ troppo esagerato, siamo pur sempre in un ospedale e i dottori normalmente non fanno parte del pubblico. Inoltre assistiamo anche alla gelosia di Arizona verso Callie e il suo rapporto con Mark, che non sopporta più di tanto , ma che decide comunque di conoscere a fine puntata. Diciamo che il tutto può essere saltato. Lexie invece si ritrova con April a curare una anziana donna, interpretata da Frances Conroy,l’adorabile madre di Barney Stinson, che praticamente entra con la macchina in una lavanderia a gettoni perché al suo interno c’era il marito che l’aveva lasciata tre mesi prima e in preda alla gelosia voleva ucciderlo. Il tutto non è particolarmente interessante, se non per lo sguardo da psicopatica della donna e la cretinata finale di raccontare tutto alle due dottoresse perché era convinta che il segreto professionale coprisse anche i reati. Questa è stata forse la parte più debole, usata più che altro per evidenziare la rivalità tra Lexie e April, non solo a lavoro, ma anche a casa e con il rapporto con Meredith. Quest’ultima comunque alla fine rassicura la sorella minore, ristabilendo un minimo di normalità nella vita della giovane Grey. Christina è alla prese con la sua crisi, che ormai va avanti da quattro puntate, facendola diventare il fantasma di un personaggio che per quanto brutto da vedere aveva molto potenziale ed era sempre stato molto interessante. Vederla così spenta, morta dentro, senza la voglia di tagliare che aveva avuto per sei stagioni è assurdo, sembra quasi che ci troviamo davanti ad un’altra persona. E nemmeno un pazzo che mangia vermi e li tiene nello stomaco per un anno per cercare una importante scoperta biologia sembra svegliarla più di tanto dal torpore che la avvolge. E comprare una cosa orribile con un palo dei pompieri non mi è sembrato un gesto molto normale o in character. Che poi, possibile che a Seattle non ci fossero case più decenti? Comunque, quello che forse ho odiato di più in tutto l’episodio è stato Jackson. Ok, abbiamo capito che volete spacciarlo come un figo stellare, e ammettiamo che non è nemmeno un brutto ragazzo. Ma far sbavare l’intero personale ospedaliero per lui è un po’ esagerato. Soprattutto se Teddy, da cardiochirurgo con le palle, si fa abbindolare dai suoi occhi. Quanto è stata imbarazzante la scena in cui lui sbatte gli occhi e lei durante l’operazione sembra avere un orgasmo, facendolo anche assistere nonostante sia un po’ un incapace? Così non solo mi crolla l’immagine di una donna che avevo amato dal suo arrivo, ma mi crolla anche lo specializzando che ritenevo migliore di questo misero addominale da mostrare in giro. La puntata quindi bilancia momenti molto interessanti, a scene che è meglio dimenticare, praticamente quello che avviene da due anni a questa parte. Ok, abbiamo passato 40 minuti, ma vedere sprecato un potenziale del genere inizia a diventare alquanto snervante, soprattutto quando ti aspetti molto di più avendo visto molto di meglio.

Dexter 5x03 – Pratically Perfect


Se c’è una cosa che mi trovo a dire tranquillamente, è che questa quinta stagione di Dexter mi sta piacendo. Mi piace vedere Dexter che cerca di dividere la sua vita tra Harrison che ha bisogno di una tata e Boyd Flower che dev’essere ucciso perché lui, di sua volta, uccide donne. E mi piace vedere Debra che cerca di aiutare il fratello, far finta di non aver fatto sesso con Quinn e indagare sul suo caso. E mi piace il fatto che Quinn veda Dexter nell’identikit di Kyle Butler. Magari la storia di Angel e Maria mi paice un po’ meno, ma quella è routine, e per quanto mi riguarda può picchiare tutta la gente che vuole per sentirsi più macho, tanto non cambia nulla. Le cose per il nostro killer si complicano quando la sua “vittima” lo seda d’istinto nel momento in cui lui seda…lui, e finiti in ospedale, entrambi scappano. Ma Dexter, rompendo le sue abitudini, acchiappa Boyd e riesce infine ad ucciderlo, anche se non nel luogo deciso con il suo “santuario” abituale. E giustizia è fatta. Eppure a Dexter mancano davvero Codie e Astor, si spaventa davvero quando non trova Harrison a casa solo perché la nuova tata l’aveva portato a prendere un po’ d’aria, ed ha anche seria paure per sue figlio da andare da uno psicologo, solo per scoprire che il bimbo non ricorderà nulla dell’omicidio di Rita. Dove vuole arrivare questa stagione non è molto chiaro, ma il modo in cui ci vuole arrivare è davvero ben scritto, ben recitato e ben diretto. Nella mancanza di un big bad della stagione, gli autori ci mostrano ancora piu a fondo l’interiorità di Dexter, mostrandocelo più umano del precedente, ora che ha delle serie responsabilità. E ora che Quinn è intenzionato a parlare con la famiglia di Trinity, le cose per il nostro protagonista si complicheranno di sicuro. E chi è che cava occhi, taglia lingue e teste a Miami per uno strano rito? E forse questo il caso della stagione? O ci sarà solo per un arco di episodi. Forse la secondo è più plausibile, ma intanto vedremo come si evolveranno le vicende per la nostra squadra omicidi di Miami. E sì, ne vale la pena.

The Event 1x04 – A Matter of Life and Death


Ed eccoci al consueto appuntamento ritardatario con The Event. Come sono andati avanti gli “eventi”? Beh, Sean e la sua nuova amica, l’agente Collier, sono riusciti a fuggire alla sparatoria alla sede dell’FBI e si sono messi in cerca di Vicky. La ricerca li porta in una villetta in Texas dove non trovano Vicky ma una signora che nega di conoscerla. Ma grazie a Sean che scoverà un bimbo nella casa, verremo a sapere che la signora è la mamma di Vicky e dopo molte parole da ai due un numero da chiamare. Ma cosa fa Vicky? Lei imprigiona Leila in un sotterrato, ma la ragazza riuscirà a fuggire e, arrivata in caserma, proverà a chiamare Sean. Lui ha la batteria scarica e non risponde, e la ragazza le lascia un messaggio. Scopriremo che in realtà è stata tutta una trappola dei rapitori della ragazza per attirare Sean da loro. Nel frattempo, tutti i passeggeri del volo scomparso si son svegliati, capitano compreso. Ed è proprio lui che Sterling interroga, chiedendogli spiegazioni. Lui gli racconterà del rapimento della figlia e dell’unico nome che ha sentito, Vicky. Il nostro presidente Elias riceve una telefonata da un Uomo Misterioso ™ (Thomas) che gli rivela essere quello che lo ha salvato, ma ora dovrà liberare tutti i prigionieri, altrimenti “della gente morirà”. Elias tornerà a parlare con Sophia, che gli dirà di fare ciò che l’uomo ha detto, perché è uno che mantiene la parola. Intanto tutti i passeggeri iniziano a sanguinare e a sentirsi male.
Questo episodio, come il precedente, diminuisce il numero di flashback (ne abbiamo solo due, la prima cena di Sean dai genitori di Leila e il primo incontro con Sophia di Elias e la moglie) e la trama continua linearmente senza troppe cose senza senso e senza eccessive americanate. I personaggi continuano il loro percorso ma è ancora poco chiaro il punto di incontro di queste trame. Chissà quando gli autori si decidano a raccontarci per bene la storia di questi “altri” o come facciano a creare portali interdimensionali. Resta quindi un ottimo telefilm per passare 40 minuti ma sembra sempre che manchi quel qual cosina in piu per farlo sbocciare.

Life Unexpected 2x05 - Music Faced

All’inizio dell’anno era arrivata la notizia di un crossover made in CW e io per primo ho iniziato a sudare freddo. Era da tempo che si parlava di questa ipotesi, anche se non sei sapeva bene quali sarebbero stati i telefilm coinvolti. C’era chi pensava ad un assurdo incontro tra Clark Kent e i Winchesters, e chi credeva che il mondo patinato dell’Upper East Side si sarebbe scontrato con quello di Beverly Hills. Ma nessuno, io per primo, aveva pensato che sarebbero state due protagoniste di One Tree Hill a partire per Portland. Eppure ecco Haley e Mia, con una banalissima scusa [vedi OTH 8x05] si ritrovano ad un festival musical organizzato dall’emittente radiofonica di Ryan e Cate. Ora, ammettiamolo, questo crossover è stato praticamente inutile, dato che i personaggi hanno interagito si e no cinque minuti scarsi, la maggior parte dei quali è stata impegnata dalle canzoni delle sue. E il momento che doveva forse essere quello più interessante, e cioè il confronto tra Cate e Haley, è stato totalmente sprecato e banalizzato con perle del tipo: “Ho avuto un figlio all’ultimo anno di liceo”, “Ma dai, anche io” oppure “Il mio ragazzo si chiamava Nathan”, “Il mio Nate”. Tutti i possibili risvolti che potevano essere utilizzati, beh, praticamente non lo sono stati. L’impressione generale è che questo crossover sia stato voluto dai piani alti e quindi gli autori abbiano trovato un modo veloce e sbrigativo per liberarsene perché altrimenti non si spiega questa totale mancanza di attenzione e di cura verso la cosa. Soprattutto quando il resto dell’episodio è decisamente di un livello superiore e lo scambio con One Tree Hill risulta non solo forzato, ma anche il punto debole dell’episodio. Infatti la puntata è caratterizzata dalle insicurezze di Lux e Cate verso tutto ciò che le circonda. Infatti la prima è alle prese con l’attrazione che prova verso il suo tutor, che in parte sono ricambiate, ma che non possono essere espresse per la differenza di età ed i problemi che questa relazione porterebbe. Per una volta mi piace come viene trattato questo argomento, senza il banale accoppiamento che contraddistingue di solito questo tipo di trama nei teen drama. Anzi, l’appuntamento del professor Edwards con Paige, la sorella di Ryan, crea una ulteriore delusione in Lux, aumentata dal fatto che Jones e Tasha si baciano e da Cate che tenta di avere un nuovo bambino con Ryan. Lux quindi si ritrova in parte ferita da tutte le persone che la circondano, ma alla fine si rende conto che comunque è lei a sbagliare e forse di essere egoista. Per una volta il suo personaggio è stato meno irritante del solito, sarà anche l’effetto della piastra sui suoi capelli, ma la sua paura e forse un po’ invidia nei confronti di un bambino non ancora concepito, ma che avrà più attenzioni di lei e non sarà abbandonato è totalmente giustificata dal suo percorso. E anche la gelosia verso Jones, verso cui effettivamente non ha provato mai nulla, è comprensibile perché vedeva nel ragazzo quasi una consolazione e un ripiego e non accetta in parte che sia lui che Tasha possano avere quello che lei non ha con il professor Edwards. Cate invece è alla prese con la voglia di Ryan di allargare la famiglia: se lui vorrebbe avere altri figli, la donna la pensa in maniera differente e prende di nascosto la pillola. Quando però Ryan viene a scoprirlo in un modo piuttosto stupido, i due hanno un duro confronto e Cate ammette di essere bloccata in parte per Lux, perché si sente comunque in colpa per quello che le è successo e non vorrebbe darle l’impressione di sostuirla così presto nonostante sia siano appena ritrovate e in parte perché sapendo di non aver avuto un grande rapporto con la madre pensa di non essere adatta a ricoprire tale ruolo. Quest’ultima, presente nell’episodio, è sempre divertente come ci era stata presentata, non riuscendo molto a ricoprire il ruolo di nonna, ma soprattutto quello di madre quando più volte discute con la figlia, ammettendo di non averla voluta in fin dei conti. E sarà solo il confronto finale in cui ammette di aver voluto più per se stessa, e quindi anche per Cate quando lei rimase incinta a far fare loro pace. Baze intanto accompagna il suo capo, Emma Bradshaw, interpretato dalla sempre splendida Emma Caulfield, al festival musicale sperando di far firmare ad Haley un contratto finanziario visto il suo patrimonio. Questa ovviamente è solo una scusa che gli autori hanno usato per far passare loro tempo assieme e iniziare a porre le basi su questa nuova relazione amorosa, che sappiamo durerà quella manciata di episodi necessari per trovare a Baze un modo per passare il tempo. La puntata in fin dei conti non è male, con confronti tra Cate e sua madre, e poi Cate e Lux molto interessanti e che cercano di risolvere problemi che abbiamo dalla prima stagione. Il dialogo finale tra le due protagonista forse è la parte che ho preferito nell’episodio, quando Cate rassicura Lux dicendo che anche una quantità industriale di figli non potrà cambiare assolutamente nulla nel loro rapporto, rapporto che effettivamente è molto cresciuto dal primo anno. Loro due sono maturate non solo come persone, ma anche nei loro ruoli rispettivamente di madre e di figlia iniziando a sviluppare le dinamiche tipiche di queste relazioni e la cosa non può che essere positiva. Se ci si soffermasse più sulle relazioni tra i personaggi, come avveniva nel primo anno, senza voler calcare troppo la mano sui misteri che in questo episodio non sono stati citati o utilizzare stupidi crossover lo show sarebbe sicuramente più interessante. Per ora serve solo a passare 40 minuti. Da notare la battuta di Emma su Cate, che “assomiglia molto alla tizia di Roswell”, un tocco di genio che mi ha fatto ridere per mezz’ora

How I Met Your Mother 6x04 - Subway Wars

Ho sempre pensato che How I Met Your Mother fosse il degno erede di Friends, una sitcom brillante, estremamente divertente e basata su un gruppo di amici affiatati. Quello che colpisce però di questo telefilm è l’incredibile continuità attraverso le varie stagioni, ma soprattutto la struttura stessa degli episodi, organizzata magistralmente attraverso cambi di scena, stacchi geniali, flashback esplicativi e la voce del Ted del futuro che non ricopre solo il ruolo di narratore, ma da giudizi e lancia battute per niente male. E se a volte non abbiamo episodi all’altezza di quello che tutti ci aspettiamo, quello di oggi è stato davvero un gioiello. La puntata inizia al McLaren’s, dove Barney ha puntato una ragazza triste e sconsolata, quindi facile preda, e chiede agli amici un preservativo, scatenando le ire di Lily. Marshall riceve una telefonata da un suo amico, che gli dice che Woody Allen si trova da Gregor’s, un ristorante della zona, e Robin vorrebbe andarlo a vedere, scatenando l’ilarità del gruppo che la prende in giro sul fatto che lei in realtà non sia una vera newyorker dato che non l’ha mai visto, e incontrare in giro Maury Povich, noto personaggio locale, non conta. Ovviamente Robin non ci sta più ad essere definita quasi l’estranea del gruppo, dato che viene sempre presa in giro per le sue origini canadesi ormai da sei anni a questa parte. Ma fino a quando non compirà tre azioni quali “rubare un taxi a chi ne ha più bisogno”, “piangere in metro fregandosene degli altri” e “uccidere uno scarafaggio a mani nude”, non apparterrà mai a quella città, almeno secondo i suoi amici. Tutti così iniziano a pensare al modo più veloce per raggiungere il ristorante, ognuno proponendone uno diverso, e così nasce un’improbabile scommessa e cioè vedere chi arriverà per primo, conoscendo quindi la città meglio degli altri. E da questo punto inizia davvero la puntata: vediamo infatti tutti i personaggi dividersi e cercare di giungere al luogo stabilito in maniere differenti. Inoltre, perla dell’episodio, sono i flashback in cui ci viene spiegato perché ognuno di loro ha bisogno di vincere, introdotti da una schermata nera con scritto “Why XXX needed to win”, accompagnati da un divertente jingle. Lily ha bisogno di vincere perché da due mesi non riesce a rimanere incinta, nonostante Marshall dica che nella sua famiglia non ci siano mai stati problemi del genere, e quindi inizia a pensare di essere lei stessa il problema vedendo addirittura una buffa immagine del marito che la sfotte nel test di gravidanza, e quindi una vittoria le farebbe capire di essere in grado di fare qualcosa per bene. Così prende la metro, e assistiamo a divertenti scene in cui si butta nel vagone o afferma di capire il “conducentese”, la voce metallica di sottofondo, capendo ovviamente ogni volta la cosa sbagliata. Robin, dopo un anno in cui è stata lasciata dal compagno, e si ritrova a lavoro con un’oca bionda che cerca di oscurarla, ha decisamente bisogno di vincere qualcosa per aumentare la sua autostima. Così prende un taxi, ma mentre il primo le viene rubato da Maury Povich, lei stessa ruberà il secondo ad una signora che poi vi si getterà sopra in maniera estremamente trash ma divertente. Barney invece non ha bisogno di vincere, perché ovviamente la sua vita è “awesome”; però non vuole certo rinunciare a sfottere gli amici, così entra in un ristorante, finge di sentirsi male e fa chiamare un’ambulanza che secondo lui dovrebbe portarlo all’ospedale vicino al Gregor’s. Peccato che le ambulanze abbiano l’ordine tassativo di portarti all’ospedale di zona più vicino, smontando quindi i piani dell’uomo. Così chiama Ranjit e accompagna anche Robin al luogo stabilito. Ted intanto si trova su un autobus, pensando che deve vincere perché ha trovato un sito internet dove gli studenti danno un voto ai loro professori, e nonostante lui abbia molte note positive, un pesante “Boring” pesa sulle sue spalle. Molto divertente è la scena in cui spaventa tutti quelli che si siedono accanto a lui, parlando di cose noiose, finendo per capire di essere lui il pazzo sui mezzi che tutti allontano. Marshall infine, pensa di essere migliore di una macchina, e decide di fare 10 chilometri a piedi per dimostrare che il suo corpo funziona bene e così inizia a correre, con una spassosissima canzone folk in sottofondo, accompagnata dai suoi ricordi di come abbia avuto la meglio su elettrodomestici nel corso della sua vita. Alla fine comunque tutti arrivano al ristorante nello stesso momento, e quindi parte una nuova sfida per vedere chi tornerà indietro per primo. Robin ha un crollo, quando in metro pensa che un ragazzo la stia fissando mentre in realtà guarda il cartellone del suo programma tv, dove Becky praticamente la copre. Così inizia a piangere fregandosene di tutti, e attirando però Lily che cerca di consolarla. A questo punto però, tutti iniziano a capire di stare sbagliando: in fin dei conti Marshall e Lily provano solo da due mesi, non da una vita e avere un figlio richiede tempo. Così decidono di abbandonare la gara. Ted realizza che in fin dei conti ha studenti che lo adorano, è un bravo professore e sta per costruire uno spettacolare palazzo per la GNB e Barney, beh, è sempre così tenero verso Robin che spinge Ted facendolo cadere e permettendo alla giornalista di vincere la gara, facendole capire come sia una “real newyorker” soprattutto quando poi uccide uno scarafaggio a mani nude, compiendo le tre azioni menzionate all’inizio. L’episodio è davvero stupendo, tutti i 5 personaggi hanno la stessa rilevanza, non ci sono storie secondarie e tutti interagiscono in maniera perfetta tra loro. La puntata poi è piena di mezzi interessanti, come la canzone di Marshall che canta lui stesso, la scena in cui sembra entrare in un western o la pacchianissima mappa di NY con i faccioni dei nostri protagonisti che si muovono per le strade facendoci vedere le loro posizioni. Il richiamo al passato è forte e ben dosato, e questo non può che essere un pregio, Lily è davvero adorabile in questa puntata, come non lo era da tempo e Robin e Barney sono davvero teneri senza nemmeno rendersi conto di esserlo. Ted finalmente viene preso in giro per il suo essere irritante e noioso, cosa che tutti un po’ pensiamo, ma in questo caso questa caratteristiche sono state sfruttate in maniera brillante. Per non parlare poi della scena in cui infastidisce il conducente e lui frena di proposito per farlo cadere. Per non parlare poi di Marshall sconfitto dalla calcolatrice umana che pronuncia una delle battute più tristi della storia delle sitcom che va vista a prescindere dall’episodio. Nota di merito anche l’utilizzo molto buffo di Maury Povich che praticamente appare ogni cinque minuti suscitando l’ilarità generale. Ci troviamo di fronte ad una puntata che non si vedeva da tempo, puntata che è davvero EPICA, non può non essere vista e che ci fa capire perché How I Met Your Mother sia la migliore sitcom del momento.

lunedì 18 ottobre 2010

Brothers & Sisters 5x03 – Faking it


Tutti in una relazione raccontiamo qualche piccola bugia. E tutte le donne (pare) ogni tanto mentono sulla loro età. Ma cosa succede quando le due cose combaciano? Chiedetelo a Sarah, che a sempre mentito a Luc sulla sua età. Beh per lui è il giorno del suo 40° compleanno e le sta anche organizzando una festa. Panico. Ancora più panico se aggiungiamo che alla porta di Justin bussa Rebecca, che però non si degna nemmeno di entrare, nonostante il ragazzo la implori. E Kitty, che mente al suo idraulico sia sul nome che sulla sua carriera, solo perché lui parla male delle persone come lei. Nora invece pensa di andare dal chirurgo plastico solo perché così avrebbe più opportunità di lavoro. Come andranno avanti le storie? Rebecca visita Holly che, dopo un commovente dialogo che fa sembrare risolto tutto, in realtà non si ricorda ancora della figlia, che in lacrime torna da Justin, che l’accoglie a braccia aperte. Kevin organizza una cena tra Kitty e l’idraulico, ma tutto va a rotoli e Kitty si rivelerà per quella che è (e il suo soufflé si sgonfia). Nora si licenzia dal suo lavoro da fioraia, non fa per lei come il lifting. E Sarah, beh, Luc sapeva che lei non aveva 40° anni (l’aveva letto sulla patente, ovvio) ma a continuato a stare al suo gioco. Insomma questo e poco altro ancora (tipo sporadiche comparse di Scotty) in questo leggero e simpatico episodio di Brothers & Sisters che, senza infamia e senza lode, continua a raccontarci la vita della famiglia Walker a cui, volenti o no, ci attacchiamo sempre di più e speriamo che le cose continuino sempre alla meglio per loro. Come ho già detto episodio leggero e senza troppe pretese, che ci fa campire che non dobbiamo mentire per compiacere gli altri ma essere se stessi è la soluzione (si, la morale ABC non manca mai). Contenti per il ritorno di Rebecca, ma sappiamo non durerà a lungo, ed è anche inutile quindi farci crede in questo riavvicinamento con Justin. Che Emily un giorno rinsavisca e torni in B&S lo speriamo tutti, ma intanto ci piace vedere questo maturo Justin andare per la sua strada. Ottimo episodio per passare 40 minuti, anche se in realtà è di più, ma non ci sbilanciamo molto e teniamo i giudizi più alti per i futuri e migliori (si spera) episodi.
Nota di merito per il finale cliff-hanger con Holly scomparsa. Dove sarà andata?

The Vampire Diaries 2x05 – Kill or to be Killed


E’ proprio difficile, quando stai con un vampiro e ne sei innamorata persa, fingere che avete litigato e avete rotto. Ma basta usare un semplice codice romantico, e un litigio si trasforma in qualcosa di romantico. Ecco quello che hanno deciso di fare Elena e Stefan per non farsi scoprire. Ma il male è in agguato e dopo che Stefano cerca di convincere Mason a fare pace, questi non solo non vuole, ma va a dire allo sceriffo Liz (nonché madre di Caroline) che i due fratelli Salvatore sono in realtà vampiri!! E mentre Caroline cerca di consolare l’amica Elena per la “rottura”, il vampiro viene catturato e quasi ucciso. Ma ecco che Elena e Caroline arrivano all’ultimo minuto pronte a salvare la situazione. Tutti son salvi, ma come prende Liz il fatto che la figlia sia una vampira? Male, ovviamente: per lei non è piu sua figlia. Intanto però le verrà cancellata la memoria, Caroline dice la verità ad Elena (che è controllata da Katherine, ma va??) e Elena e Stefan possono di nuovo essere innamorati. Intanto tramite un flashback, vediamo come Mason ha per sbaglio ucciso un suo amico (ricordate, per scatenare la maledizione dei lupi bisognava uccidere qualcuno?). Jeremy scopre tutta la storia dei Lockwood ed è deciso a parlare con Tyler che gli racconta la leggenda per intero. E cosa non succede se non per sbaglio Tyler uccide una sua amica facendola cadere per le scale? Ma che fortuna, non è morta! Maledizione scampata. Intanto Tyler consegna la pietra luna allo zio che, colpo di scena, sta con Katherine. Ed è proprio con questa scena che la puntata si chiude. Ora lo so che ho raccontato la puntata come una storiella, che l’ho fatta sembrare stupida ecc, ma in realtà l’episodio è proprio carino, uno di quegli episodi che vale la pena guardare, e se anche tutta la romanticheria Elena-Stefan può sembrare pesante, non ne abbiamo in maniera eccessiva in questo episodio. Tutta la parte Jeremy-Tyler è magari un po’ forzata, ma serve qualcuno che stia vicino al ragazzo e, porero Jeremy, ora è solo soletto, troviamogli qualcosa da fare. Il cliff-hanger finale apre una serie di domande che probabilmente troveranno risposta nei prossimi episodi. Nella indecenza in casa CW questa serie continua a mantenersi su livelli anche fin troppo alti per il tipo telefilm e per il tipo di target a cui è diretto. Questo non può che farmi tirare un sorrisino, perché in fondo ho sempre paura di dove questo show possa affondare e quindi ogni volta che vedo che un episodio è ben fatto continuo ad essere speranzoso. Non ci deludere, Vampire Diaries!

giovedì 14 ottobre 2010

One Tree Hill 8x05 - Nobody Taught Us to Quit

I fantasmi non vi erano bastati? Tutto il trash d’inizio stagione non è stato sufficiente a farvi abbandonare questa dannata serie? Oggi abbiamo addirittura una bambola voodoo, con tanto di maledizione annessa, e se nemmeno questo vi ha fatto desistere dal guardare l’episodio tenetevi pronti all’attacco con i coriandoli. La puntata inizia come ormai di consuetudine con la solita letterina di Natale a Lucas, che Haley continua a propinarci ogni volta, raccontando di quanto ora si senta utile con il suo volontariato di pronto intervento per depressi, che ora la riconoscono anche tramite il timbro di voce; che passo avanti nella sua carriera. Al centro della scena abbiamo essenzialmente Nathan e Brooke, entrambi costretti a fronteggiare una pesante rinuncia nella loro vita. Il primo, infatti, per i danni alla sua schiena, decide di lasciare il mondo del basket in modo definitivo, facendo preoccupare il piccolo Jamie, memore di quello che era successo tre anni prima. Come però gli farà notare la madre però, questa volta è il padre a lasciare lo sport e non il contrario, e quindi la crisi da alcolista anonimo almeno per questa volta dovrebbe essere scampata. Viene anche evidenziata la sua tendenza a evitare i problemi e rimandare le cose, quando ha paura di dire a Clay che rinuncerà al suo contratto. Questa cosa ovviamente mi suona un po’ strana, perché sembra, da come ne parlano gli altri, una caratteristica del personaggio che dovrebbe essere stata costante, mentre essenzialmente salta fuori oggi non si è ancora capito bene perché. Brooke invece è alle prese con la perdita della sua compagnia, frutto di anni di lavoro, per cercare di risarcire gli investitori fregati da Victoria. E se ho apprezzato questa svolta, perché finalmente gli autori hanno dato alla ragazza una storia per lo meno non banale e un minimo interessante, ho odiato come abbiamo riportato indietro il suo rapporto con la madre. Infatti, quando Brooke la va a trovare nel carcere, la donna la attacca verbalmente accusandola di essere stupida, incompetente e aver buttato tutto per il suo solito buonismo, che lei, come madre, non ha mai sopportato. Ora, è bene fare un salto indietro perché questo sembrava un discorso proveniente dalla quinta stagione quando il rapporto tra le due era ancora burrascoso. Ci abbiamo messo tre anni per sistemarlo, e la stagione scorsa Victoria aveva finalmente ammesso di amare la figlia per quello è, mai per i soldi o la compagnia. E ora ha totalmente cambiato idea? O ha sbattuto la testa in carcere? Oppure ha un tumore incurabile che le altera le funzioni cerebrali? Perché altrimenti io una cosa del genere proprio non me la so spiegare, se non pensando che gli autori abbiano bevuto prima di scrivere la scena. Comunque Brooke, alla fine, dopo essere sfogata per tre secondi netti con Haley, torna in prigione affrontando a testa alta la madre, cosa che in pratica fa ormai da anni, quindi non la spacciassero per una cosa nuova o una maturazione del personaggio, cosa che non è. Alla fine dell’episodio Nathan e Brooke tengono un discorso davanti ai giornalisti, dicendo le STESSE IDENTICHE BATTUTE, frasi fatte banali e poco credibili che chiudono in parte le loro storyline. Ok, abbiamo capito che sono simili, che hanno entrambi genitori stronzi e in prigione, hanno perso il loro scopo di vita, ma lo stesso discorso è eccessivamente troppo. Accanto alle loro storie, abbiamo tutti gli altri personaggi che sono ancora più inutili del solito. Chase e Alex proseguono la loro insulsa storia d’amore (ndr, amore sta per sesso ovviamente), provocando le ire di Mia che gelosa fa una bambola voodoo dell’attrice colpendola ripetutamente. E no, non sto scherzando purtroppo. Il tutto però è usato solo come pretesto per Haley per convincere la cantante ad andare guarda caso a Portland per un concerto della K-100, guarda un po’, sede di un’altra serie CW, Life Unexpected, e quindi ecco servito un inutile cross over di cui parleremo nella prossima recensione. Alex però accetta una nuova parte in un film e così pare dover lasciare Tree Hill e Chase, con nostra grande gioia. Julian è sempre più tappetino, utilizzato ormai solo come pretesto per fare battute poco divertenti sulla sua ormai non più pervenuta sessualità. Inoltre passa le sue giornate a girare con una telecamera cercando un documentario per nulla interessante intitolato “What comes next?” che dovrebbe essere una sorta di spunto per la serie, cercando di mostrare come i nostri eroi debbano iniziare da zero un nuovo percorso. Come se per gli ultimi otto anni non lo avessero mai fatto e avessero giocato a scopone scientifico. E nel girare questo documentario si imbatte nell’inutile vita di Mouth, che letteralmente non sa come passare il tempo ed è protagonista di una imbarazzante scena in cui vuole farsi vedere come uno stallone che usa preservativi extra large, ma facciamo finta di niente. A chiudere tutto abbiamo come al solito i due personaggi più pallosi nella storia della televisione, Clay e Quinn che praticamente passano il tempo a guardarsi e parlare di cose assurde che io mi sono rifiutato di ascoltare, skippando ogni loro scena. Il picco di trash dell’episodio inoltre ci è dato proprio dalla dimissione del ragazzo, accompagnata da un applauso generale di tutto il personale medico dell’ospedale. Una cosa totalmente senza senso, rallegrata anche da un incredibile lancio di coriandoli per festeggiare l’evento, nemmeno fossimo alla sagra della porchetta. Non penso di aver mai visto una scena più imbarazzante in vita mia. Pretendo nei contenuti speciali del dvd che non ho ovviamente intenzione di comprare la spiegazione di questa scena e la qualità di marijuana che l’ha ispirata, perché non vedo una singola motivazione valida per cui dottori e infermieri dovessero fare tale pagliacciata. Comunque alla fine scopriamo che un’agenzia di agenti sportivi sta cercando di mettere le mani sui suoi clienti e così Nathan decide di aiutarlo trovando un nuovo inutile scopo per riempire le prossime puntate e tenersi occupato. La puntata risulta abbastanza noiosa, sempre di scarsa qualità, sempre piena di scene senza un minimo di logica e anche piuttosto assurde. Se non fosse per il risvolto quasi interessante della storia di Brooke sarebbe un completo disastro, ma apprezziamo il tentativo, nonostante si potesse fare molto di meglio. Almeno in teoria, ovviamente.

mercoledì 13 ottobre 2010

Supernatural 6x03 - The Third Man

Se adori una serie televisiva aspetti con ansia Settembre per vedere la premiere di stagione, ma se questa fa letteralmente schifo, rimetti tutte le tue speranze nel secondo episodio. E se anche questo è decisamente bruttino inizi a perdere le speranze, aspettando il terzo senza nemmeno troppe pretese. Per fortuna però questa puntata è un notevole passo avanti rispetto alle precedenti, risultando anche più che guardabile. Iniziamo subito con la morte truculenta della settimana, quando un agente della polizia inizia letteralmente a liquefarsi tessuto dopo tessuto, diventando quindi una sorta di poltiglia appiccicosa da raccogliere con il cucchiaino. Quando Sam e Dean raggiungono il luogo della morte misteriosa, anche un altro agente muore in circostanze poco chiare, avendo una crisi allergica con pustole su tutto il corpo. Così, capendo il legame, i due decidono di andare a parlare con l’agente Colfax, compagno di lavoro dei due deceduti che gli rivela come loro tre abbiano praticamente ucciso un ragazzo, Chris Birch, facendo finta che si trattasse di legittima difesa e pensa quindi che ci sia una sorta di punizione divina contro di loro. E, infatti, subito dopo un branco di locuste gli mangia il cervello. I Winchester, riconoscendo sangue pustole e locuste come segni biblici capiscono che c’è lo zampino degli angeli e quindi invocano Castiel che finalmente torna in scena in una divertente situazione pseudo comica in cui ammette “di avere un legame più profondo con Dean”, al quale ha risposto, più che con Sam (e con questa frase migliaia di fan girl avranno avuti gli occhi a cuore e l’ispirazione per una moltitudine di fanfic). L’angelo rivela come la colpa di quello che sta succedendo sia di un’arma divina, il Bastone di Mosè. Nel Paradiso, infatti, sono custodite molte armi, definite una sorta di “armi nucleari” che sono talmente potenti da poter causare gravi danni all’umanità se cadessero nelle mani sbagliate. Spiega inoltre come nel Paradiso dopo gli eventi dello scorso anno ci sia il caos totale e la presenza di due fazioni opposte: una guidata dall’arcangelo Raffaele e una che gli si oppone. Il primo, infatti, vorrebbe riportare la storia sui binari giusti e far compiere l’Apocalisse sventata e con l’aiuto di queste armi sarebbe in grado di farlo. La ricerca del bastone quindi li porta a casa dei familiari di Chris Birch dove scopriamo che suo fratello minore ha venduto l’anima a un angelo per avere in cambio un pezzo del bastone con cui punire gli assassini del fratello. L’angelo in questione si scoprirà essere Balthazar che ormai è a caccia di anime, perché come dirà, hanno un enorme potenziale racchiuso in esse e al giorno d’oggi sono l’unica risorsa che conta. Ma non sono solo i nostri a cercarlo, dato che anche Raffaele è sulle sue tracce. Alla fine però Balthazar con un’altra arma distrugge il tramite di Raffaello, ma è costretto dai fratelli a restituire l’anima al piccolo Aaron. Allora, se l’episodio da una parte risulta essere sicuramente di livello superiore ai precedenti, riportando personaggi amati come Castiel e tutto il mondo degli angeli presenta comunque a mio parere molti difetti. Prima di tutto il personaggio di Sam, che risulta totalmente fuori controllo. Ok, come afferma nella scena finale è cambiato a causa del periodo passato nell’inferno e questo è più che comprensibile, anche Dean a suo tempo era comunque tornato indietro modificato, ma sembra quasi che gli autori vogliano portarlo troppo al limite. Un conto è andare costantemente a caccia e mettere il lavoro prima di tutto, un altro è restare impassibile davanti alla tortura di un ragazzino innocente che strilla davanti a te, senza suscitarti un minimo di empatia. Per non parlare poi dell’evitabilissima scena iniziale con la prostituta. Non mi piace molto la direzione che ha preso il personaggio, e secondo me non è renderlo stronzo il modo migliore per mostrare le conseguenze del suo sacrificio. Inoltre ho trovato un po’ banale tutta la vicenda di Raffaele: che vuol dire che è un tradizionalista e vuole l’Apocalisse? Non si poteva trovare una motivazione un minimo più interessante e logica che un moralismo del genere? Se andranno avanti con questa storia spero inventeranno dell’altro che non un semplice partito preso. A parte questo ho apprezzato come Dean continui ad essere un modello per Ben, non lasciando quindi la sua storyline chiusa in due puntate. E si, apprezzare Dean è semplice perché resta sempre il personaggio migliore, ironico, divertente e forse il più umano. Non sappiamo ancora chi ha riportato Sam indietro, nemmeno Castiel ne è a conoscenza e questo mi fa sperare in un qualcosa di grande che, tenendo le dita incrociate, dovrebbe giungere prima o poi, anche se magari mi sto illudendo io. Lo stesso Castiel comunque sembra diverso, più distaccato. Come fa notare Balthazar lui ha dato inizio ad una sorta di ribellione degli angeli, essendo stato il primo ad uscire dai binari scritti e dare inizio ad un nuovo capitolo seguendo la sua coscienza. E io voglio più quel Castiel, che rompe le regole, se ne frega e fa quello che ritiene essere più giusto. L’episodio in fin dei conti si lascia guardare, non è fastidioso come i precedenti e serve essenzialmente a passare 40 minuti, anche perché questo show ci aveva abituato a qualcosa di più, e nonostante ci sia un miglioramento rispetto l’inizio dell’anno, non siamo ancora ai livelli che possiamo aspettarci

martedì 12 ottobre 2010

Smallville 10x03 – Supergirl


Cosa succedeva (poco piu di) tre settimane fa? Ovvio, iniziava la 10a stagione di Smallville. E ricordate tutti la figura misteriosa del finale della puntata, vero? Ecco, questo episodio riparte da lì, facendoci vedere che quel fumo nero/corvo/qualcos’altro ha preso possesso di un fanatico contro i vigilanti di Metropolis che lavora alla radio. Così lo ritroviamo tre settimane dopo a fare un comizio presentando il suo libro contro i vigilanti. Il nostro Clark assiste al comizio insieme all’appena tornata Lois. Ma la sciagura è alle porte, è un cartellone sta per cadere sulla folla, e proprio quando il nostro supereroe di fiducia sta per salvare tutti, ecco che il cartellone viene fermato nientedimeno che da Kara, ora in veste ufficiale di Supergirl. Così Clark va a parlare con la cugina, dicendole che mette a rischio tutti ecc, ma lei gli risponde che è stato Jor-El a mandarla lì, perché lei ha un cuore puro (povero Clark). Intanto Lois vuole atterrare Godfey (che è l’uomo di cui parlavo prima, non che un personaggio della DC comics), ma lui le dice che il giorno dopo rivelerà a tutti l’identità di Oliver come Freccia Verde, distribuendo il capitolo segreto del suo libro, che oltretutto nessuno ha letto, nemmeno la sua editrice. Oliver non sembra molto preoccupato della cosa, ma si allena mezzo nudo giusto perché sta nel suo contratto. Clark intanto è deciso di diventare un vigilante 2.0 per poter sconfiggere “il male peggiore” al posto di Kara, ma per farlo deve imparare a volare, così prende lezioni dalla cuginetta. Peccato che il nostro Clark sia proprio negato. Intanto la nostra Lois si improvvisa spogliarellista in un night club, per incastrare Godrey che si trova lì. Così gli fa delle foto in atti “osceni” Questo proprio mentre Kara e Clark (che a parlato al cugina di questa minaccia, scoprendo che è arrivato tramite il portale con cui Clark ha scacciato i Kandoriano e che solo tramite un portale posso scacciarlo, e il bracciale di Kara sembra proprio utile per la cosa) tramite Watchtower ascoltano una telefonata di Godrey e con il loro super udito riconoscono che è contaminato. Così corrono al night club (dove Lois è svenuta in un modo a dir poco ridicolo) ma il bracciale di Kara sembra solo riuscire a liberare il pover’uomo ma senza sconficcare il fumo/corvo.
Oliver intanto dichiara al mondo di essere Freccia Verde (questo perche Chloe si è safrichicata per lui ecc ecc) e Kara si mette parrucca e occhiali per non farsi riconoscere.
Questo episodio di Smallville ci porta a vedere piu da vicino la trama orizzontale della stagione, e, nonostante il ritorno di Kara fosse stato annunciato da tempo, mi aspettavo che a fine episodio sarebbe andata via o altro, invece vogliono darci l’impressione che la rivedremo (chissa quando).Kara è un personaggio che mi piace, e il fatto che sia venuta fuori allo scoperto apre nuove porte. Lois sa che lei è la cugina di Clark e, nonostante stia al suo gioco con la storia dei meteoriti e inventando nomi per lei (Uber Girl? Ultra Girl?), lei conosce la verità e mi chiedo quando questa verrà a galla.
  La puntata in sé è stata piacevole e leggera, e anche se la storia di Lois sotto copertura è stata vista e stravista in Smallville, resta qualcosa di divertente da guardare. Come due anni fa ancora non ci rivelano chiaramente chi sia il cattivo, anche se basta una rapidissima ricerca su wikipedia per scoprire che il nome di Godrey è connesso a Darkseid, cosa che ci fa intuire che rivedremo il suo personaggio. Il prossimo episodio è il 200° e le aspettative son tante, speriamo non vengano deluse. Continuo a trovare davvero interessante questa stagione, e voglio vedere come andrà a finire. Ergo, ne vale la pena.

Desperate Housewives 7x03 - Truly Content

La ricerca della felicità, e non stiamo parlando del film con Will Smith, ma del tema di questo episodio. Già, perché la felicità è qualcosa che ognuno raggiunge a suo modo, come ci viene mostrato nella solita apertura con voice over di Mary Alice. Iniziamo subito dalla storyline che ho apprezzato di più, quella di Gabrielle. E’ strano come per tutti questi anni in fin dei conti abbia sempre retto le scene più divertenti e il lato più comico dello show quando oggi si trova mostrare un nuovo potenziale, quando è costretta ad affrontare lo scambio della figlia. Se all’inizio le pressioni di Carlos la spingono a firmare l’accordo con l’ospedale per mettere tutto a tacere, quando inizia a vedere giovane bambine attorno a lei non può non chiedersi che fine abbia fatto la sua vera figlia, se stia bene, come sia diventata. E per questo decide di assoldare Bob ed un investigatore privato per cercarla, fornendo informazioni che non aveva dato all’ospedale, nascondendo però il tutto a Carlos. E proprio mentre a fine episodio la vediamo giocare con Juanita, mostrando ancora una volta il loro rapporto, Bob trova l’altra famiglia e per errore lo dice a Carlos che quindi attacca violentemente la moglie facendole capire come le cose possano cambiare ora, e gli altri genitori potrebbero riprendersi Juanita. Se da una parte capisco le motivazioni dell’uomo, non si possono non capire quelle di Gabrielle, che come dice durante l’episodio ha il cuore come strappato via dal suo corpo, e nonostante si sia messa in una situazione piuttosto complicata, con il rischio di perdere sia Juanita che Carlos, penso non avesse altra scelta se non quella di seguire il suo istinto materno. In fin dei conti non poteva restare all’oscuro di tutto, far finta di niente come ha fatto per anni per situazioni anche meno importanti. Gabrielle quindi risulta significativamente maturata nel corso delle stagioni e questo non può che essere una cosa positiva. Considerando che il suo lato umoristico non è andato perso, posso dire che sicuramente al momento risulta essere il mio personaggio preferito. Per quanto riguarda Lynette e Tom, quest’ultimo soffre ancora della depressione post-parto, e quindi viene visto da un dottore che gli prescrive della marijuana per effetto terapeutico, cercando quindi di tirargli su il morale. Ma la moglie ovviamente è preoccupata dalle conseguenze di questo uso, e scambia l’erba con del semplice origano. Tom non si accorge di nulla, anzi, crede di essere anche strafatto durante tutto l’episodio risultando davvero esilarante, oltre che un po’ cretino in effetti. E quando Carlos gli svelerà l’inganno, capirà comunque che aveva bisogno solo di una spinta perché anche senza l’erba finalmente ha iniziato a apprezzare la felicità che viene dalla sua famiglia e che in fin dei conti già aveva. Nonostante risulti tutto poco credibile, devo dire che abbiamo visto di peggio nella loro coppia, e quindi ci accontentiamo per ora, almeno fino a quando non scopriremo la verità su lui e Renee. Quest’ultima è alla prese con il divorzio e con la voglia di trovare nuovi uomini e per questo cerca di assoldare Bree nella caccia, una Bree però sempre più presa dal giovane Keith che quindi rifiuta. Quando però si accorge che il ragazzo è già fidanzato va con l’amica ad una serata per “rimorchiare stalloni” , regolandoci prima una divertentissima scena dove Renee critica il suo modo di vestire. Comunque, nel club, entrambe vedono Keith e sebbene sia prima Renee a fare la sua mossa, portandoselo a casa, quando Bree scopre che il suo manovale ha rotto con la fidanzata si mette in tiro, rompe gli idranti del suo giardino solo per usare il vandalismo come scusa per attirare Keith, che era già evidente fosse attratto dalla rossa. I due quindi decidono di andare assieme ad un appuntamento, provocando le ire di Renee che giura vendetta e ci preannuncia una seria rivalità con Bree. La storia in se forse non era proprio originale, sembra quasi di rivedere Edie e Susan litigare per Mike durante le prime stagioni, ma almeno finalmente abbiamo l’inizio di una accesa rivalità che, visti i caratteri delle due, non potrà che essere appassionante. Perché ammetto che Renee, con il suo modo di fare schietto e irriverente, senza peli sulla lingua e con il suo essere tendenzialmente una grande zoccola che non porta la biancheria, mi ha già pienamente conquistato. Infine abbiamo Susan, che continua la sua attività sul sito erotico online, riuscendo a scavalcare la concorrenza delle altre donne, e finire per essere la più visitata del mese e ricevendo quindi un cospicuo bonus. Assegno che i mesi precedenti era sempre andato a Stacy Strauss, che ovviamente non è felice della cosa. Tra le due inizia una vera e propria catfight che terminerà in un vero e proprio scontro in diretta che farà andare in crash il router del sito porno. Nonostante il tutto ci regali scene anche abbastanza divertenti, continuo a trovare Susan sempre irritante e un po’ fastidiosa, oltre che eccessivamente buonista. Il continuo amplificare e caricare ogni sua azione continua sempre a risultare eccessivo, sprecando quindi anche quei pochi validi spunti interessanti della sua storyline. E l’inizio dell’amicizia con Stacy a fine puntata era decisamente risparmiabile, tanto quanto il suo capire la necessità di mettere i soldi da parte festeggiando al Chicken Hut l’anniversario con Mike, ormai pura tappezzeria sulla sfondo, per poter arrivare prima alla loro felicità, tornare cioè nella propria casa. Luogo in cui si trova Paul Young con sua moglie Beth: mentre il primo continua ad essere come al solito inquietante, la donna viene invitata dalle altre casalinghe alla partita di poker settimanale, dove da loro informazioni inutili sotto l’effetto del vino. Non si capisce ancora molto del suo personaggio, ma a quanto pare è davvero legata al marito, nonostante tutto il quartiere lo ritenga l’assassino (giustamente) di Martha Huber. Chissà se dopo il dialogo con la McClusky anche lei inizi ad avere dei dubbi su Paul. L’attrice poi è davvero credibile nel ruolo della donna che si innamora in maniera totalmente insensata di un uomo nel braccio della morte, forse un po’ svampita, incosciente, ma fondamentalmente di buon cuore. Ammetto di essere davvero incuriosito dalla loro trama e non vedo l’ora di vedere quello che gli autori hanno in serbo per loro. Questa stagione sembra essere davvero partita col piede giusto, e sembra quasi voler rimediare agli errori degli ultimi anni, fornendo un mistero interessante, casalinghe che finalmente affrontano situazioni nuove e la solita giusta dose di ironia. Ne continua a valere la pena.